Agabo, 09/08/2012 15.25:
1. Che l'archeologia come la conosciamo oggi è di gran lunga differente da quella dei tempi di Thomas Young & C. Non è possibile fare una comparazione seria tra gli studiosi dei tempi napoleonici e i nostri.
Tra qualche secolo diranno la stessa cosa: " non si può seriamente paragonare i nostri esperti con quelli del tempo del bunga bunga".
2. Che Jean-François Champollion era tutt'altro che un "inesperto" paragonabile (forse a qualcuno piacerebbe farlo!) ai complottisti internettiani che non conoscono nemmeno una delle lingue moderne, figuriamoci quelle antiche che Champollion conosceva bene.
Oggi lo sappiamo,ma ai suoi tempi probabilmente certi accademici lo consideravano anche peggio.
E' avvalorata pertanto la dichiarazione di Bart Ehrman che vi sono troppi "esperti" (che si credono tali) internettiani che si avventurano in terreni che non conoscono per scrivere corbellerie.
Concordo,il primo mi sembra essere proprio Ehrman (con l'aggravante che,non essendo nemmeno internettiano,ci guadagna pure).
Archeologia,complottisti,società e spiagge da bollino blu...tutto tranne le prove che il tuo beniamino abbia camminato sulle terra.
"Credere pertanto che sia esistito Cristo, sarebbe come credere che siano esistiti
Mitra, il suo grande Sosia, od Oro, o Serapide, — quello che secondo l'imperatore Adriano era
chiamato anche Cristo e adorato dai cristiani — od Adone, od Apollo, o Bacco, o Jezeus Cristna.
Imperocché anche a questi Dei Redentori la mitologia aveva dato corpo ed esistenza umana, e il
luogo della nascita e della morte, adorato dai rispettivi fedeli. Ma l'arguto Luciano ben a ragione si rideva della pretesa delle varie religioni di adorare esse sole il dio Sole, dandogli nome ed esistenza peculiari ciascuna al loro paese singolo e con caratteri ad esso speciali, mentre la divinità era sempre la medesima ed era comune a tutte.
Né maggior valore positivo ha l'opinione di coloro i quali credono essere esistito un ebreo dal
nome di Gesù, sul quale sia poi sorta la lussureggiante vegetazione del mito e la poesia orientale dell'allegoria e la ricca immaginazione della leggenda, — per il motivo che il nome di Gesù era comune fra gli Ebrei. A questa stregua tanto varrebbe il dire che sono esistiti Ercole e Apollo, e sopra tutti Giosuè e Giasone, aventi la medesima radice di Gesù, solo perché molte persone ne portarono il nome. No: il Gesù della Bibbia è creato di sana pianta dalla mitologia: esso non è nemmeno leggendario, ma completamente mitologico".
Milesbo
La religione rappresenta un insulto alla dignità umana. Con o senza di essa, ci sarebbero sempre buoni che farebbero il bene e cattivi che farebbero il male. Ma perché i buoni facciano del male, occorre la religione.
Steven Weinberg, Premio Nobel per la fisica