Dato l'invito fatto a tutti ad esprimersi, dedico anch'io un attimo di tempo per esprimere la mia opinione.
Tu hai scritto:
La questione dell'attendibilità delle prove sulla storicità di Gesù Cristo è indubitabile:
Giuseppe flavio
Cornelio Tacito
Plinio il Giovane
Svetonio
Adriano Imperatore
Trifone Giudeo
Marco Aurelio
Epitteto
Galeno
Frontone
Luciano di Samosata
Celso
Thallos
Petronio
Saresti così gentile da citare per ognuno dei citati autori le parti di testo che tu ritieni siano riferibili a Gesù detto il Cristo?
Potresti cominciare, bontà tua, con i primi tre e poi, via via, con tutti gli altri?
Ho grandi perplessità sull'indubitabilità cui fai cenno... aspetto pertanto il contenuto di quei testi.
AGABO:Intanto, comincia col smorzare un po' il tuo spirito di polemica, altrimenti a te non rispondo più e poi non venire a lamentarti e a raccontare fandonie del tipo che non rispondo perchè... le solite menate.
Quello che cerchi lo trovi qui:
www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=artic...
Quindi, ammetti che l'ipotesi secondo la quale PAOLO DI TARSO, in quanto personaggio storico, abbia creato "ex novo" una simile cospirazione è quantomeno dubbia?
Le notizie sul personaggio Paolo da chi ci giungono?
Quando si fa cenno a lui per la prima volta?
Non vorrei sbagliarmi (vado a ricordo) ma, il primo che faccia menzione di lui, sembra essere stato un tale Marcione (con un pò di tempo potrei anche citarti la fonte).
In linea di massima sono i testi del NT a parlarci di Paolo.
AGABO:Non hai capito, sono io quello che chiedo le prove storiche dell'esistenza di Paolo e per "prove storiche" intendo quelle extrabibliche. Marcione non fa testo perchè fu un credente, quindi parte in causa della ventilata "cospirazione paolina"
Un cenno a Paolo viene fatto, INDIRETTO E MOLTO SIGNIFICATIVO, da Eiseneman nel libro "I manoscritti segreti di Qumran. Tradotti e interpretati i rotoli del Mar Morto finora tenuti nascosti (Robert H. Eisenman, Michael Wise)"
Tu sai che Eiseneman fu uno degli esperti incaricati per l'esame dei testi del Mar Morto.
Il contenuto neotestamentario è il primo a parlarci di Paolo come del fautore del cristianesimo.
E' lui stesso, autentico o meno che sia (è tutto da vedere), a parlarcene in modo alquanto inequivocabile.
AGABO:Allora ripeto a te quello che ho scritto a Kelly: se Paolo è una figura inventata (l'autoreferezazione qui non ci interessa), vuol dire che non è sensato prendere una favola per provare l'invenzione di un'altra favola. Entrambi i personaggi sono inventati e il secondo, cioè Paolo, non può essersi inventato il primo perchè nemmeno lui è esistito.
In quanto a Eisenman, siamo a 2 millenni oltre i fatti accaduti e siamo sempre e ancora nel campo delle teorie con l' "aggravante" che Eisenman prende più o meno in seria considerazione le Scritture. Ma qui siamo partiti da un punto di vista laico e ateo, quindi le Scritture non c'entrano.
Il mondo del 1° secolo era un mondo di cultura ellenica e di religione politeista. In tale ambiente culturale era praticamente impossibile concepire la teoria di un Dio che si fa uomo, che vive in mezzo agli uomini per poi morire nel modo che morivano i peggiori malfattori, un modo ignominoso e scandaloso sia per i Greci che per i Giudei.
In tale contesto, era mai possibile concepire, non solo la teoria dell' UOMO_DIO morto in croce Gesù, ma addirittura trovare, a migliaia, degli invasati da rischiare la pelle per predicare una simile pazzia?
Ma quando mai... si predicavano, all'epoca, vangeli simili annuncianti temi soteriologici altrettanto simili. Ho già citato una scrittura che mostra quanto questo fosse stato di prassi in quei tempi.
Abbiamo materiale in abbondanza.
Pyccolo
AGABO: No, nemmeno questo è vero. I "messia" ai quali ti riferisci, non avevano avanzato pretese "soteriologiche" se non in vista di un regno tutto terreno. In ogni caso si dovrebbe spiegare perchè tutti quelli sono spariti dalla circolazione senza lasciare nulla ai posteri ed UNO SOLO, Gesù Cristo, ha avuto il successo che è sotto i nostri occhi ancora oggi dopo 2000 anni.