| | | OFFLINE | | Post: 18.156 Post: 3.965 | Città: ISCHITELLA | Età: 56 | Sesso: Femminile | Utente Gold | Papessa | |
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19/11/2010 11:32 | |
Agabo, 19/11/2010 11.26:
Gli atei non sono tutti uguali.
Vi sono soprattutto due Scuole, la Scuola razionalista e la Scuola mitologica. Cercano entrambe di dare una spiegazione non trascendentale al problema dell'esistenza del Dio delle Scritture, ma partendo da presupposti differenti.
I razionalisti studiano la Bibbia; essi credono, detto in breve, che la "cornice" storica dei fatti biblici sia vera ma il contenuto stesso sia costruito ad arte.
I mitologi credono che fatti e personaggi biblici siano un'invenzione, essi partono da una posizione mitica, ancestrale dei contenuti biblici e non credono alle Scritture come a documenti inseriti nella storia autentica.
Entrambe queste Scuole, i cui appartenenti sono spesso studiosi di grosso calibro, se le danno di santa ragione, non vanno affatto d'accordo, anzi, spesso dimenticano che il loro obiettivo vero è quello di screditare il cristianesimo e spostano la loro attenzione verso le tesi della Scuola opposta alla loro.
Queste due Scuole ci fanno, a noi credenti, un grosso favore. In pratica ci risparmiano la fatica di dover rispondere noi alle argomentazioni di ognuna di loro. Mentre i razionalisti ci aiutano indirettamente a smontare le tesi dei mitologi, questi ultimi ci aiutano a smontare le tesi dei razionalisti.
Comunque, essendo spesso dei ricercatori, molte loro osservazioni sono utili a comprendere molte cose riguardo allo studio delle Scritture. Ci fanno, quindi, anche il favore di illustrarci alcuni aspetti storici, letterari filosofici e d'altre discipline che riguardano la Bibbia e il suo messaggio.
Ergo, non sempre l'ateismo unisce!
[Modificato da Cristianalibera 19/11/2010 11:33]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)
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