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Il piano del nosto nemico molto riuscito

Ultimo Aggiornamento: 28/09/2010 10:27
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28/08/2010 23:45
 
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Risposte per Flabot.

Tutti si costruiscono il "proprio Dio" su misura. Anzi tutti se lo dovrebbero costruire il "proprio Dio", perchè chi non lo fa, è costretto a prenderne uno costruito da qualcun'altro.
Pure questo di cui stò cercando di comprendere il senso, è il "tuo Dio", e poco importa che tu cerchi di celarlo dietro la "dottrina cattolica", questo è tuo e tuo rimane, credimi sono tanti i Catt. che lo troverebbero strano.


Forse è proprio questo il problema: più di sei miliari di persone e, potenzialmente, più di sei miliardi di dei! [SM=g27818]
O, più probabilmente, un solo Dio e innumerevoli versioni "personalizzate" di quell'unico Dio!
Il Dio di cui stai cercando di comprendere il senso non è "il mio Dio", ma è il nostro. Nessuno può dire di conoscerlo appieno, di sondare ogni suo pensiero, di coglierne tutte le caratteristiche; per capire ciò basta fare una semplice costatazione pratica: chi può dire di conoscere fino in fondo (ma proprio fino in fondo) una persona? Se non riusciamo a farlo tra noi, come si può pretendere di riuscirci con Dio? Anche noi cristiani (e cattolici) ci ritroviamo a fare i conti con l'incomprensione, con lo sconcerto, con l'incredulità. Ma dopo prevale il senso della fiducia, dell'abbandono, dell'affidarsi a chi ha una visione d'insieme più completa e chiara della nostra (per chi crede, almeno). Non è un cammino semplice; io stesso mi perdo in continuazione, mi fermo, giro a vuoto, qualche volta arretro...eppure, la "Stella" è sempre lì: ferma, luminosa e segna sempre un'unica direzione. Se dovessi paragonarmi a qualcuno, mi riconosco nella figura dei Magi: forestieri ed estranei alla cultura ebraica partono da lontano lasciando le loro case per un viaggio che li porterà all'incontro col Mistero. Dio si lascia trovare da chi lo cerca con cuore sincero e con fiducia; non ci è stato promesso un viaggio tranquillo, ma un approdo sicuro. Non esiste alcuna formula matematica dal risultato sicuro, nessuna certezza...certa. Come disse Nino Manfredi in un suo film: "Dovemo fare a fidarce"! [SM=g27823]
Scusa, ma come fai, tu da "esterno", ad essere così sicuro che sono tanti i Cattolici che lo troverebbero strano? Io, da "interno", ti posso dire che i Cattolici che si ritrovano in un unico Dio sono molti, ma molti di più!!!!

Quando si usano i termini immagine e somiglianza, non mi sembra poi corretto dire: "non ha senso somatizzare...." Il significato di quelle parole è lapallissiano, se sono superate allora bisogna cambiarle, le parole non il significato. Se la somiglianza non ha niente di fisico, chiamiamola per quello che è, ma che è poi?
Non mi sembra che i cristiani in generale ed i cattolici in particolare siano sempre portatori di: pace bellezza amore e giustizia, cos'è siamo di fronte ad una somiglianza ad intermittenza?


Si può essere somiglianti nel carattere senza esserlo necessariamente nel fisico; quando di un figlio si dice che: "E' tutto suo padre" non si vuole mica affermare che fisicamente siano la stessa persona! Del resto, "somiglianza" non vuol dire affatto: "identità". Riguardo all'immagine, poi, essa è ciò che viene riflesso: se lo specchio è deformato, anche l'immagine sarà deformata, poco nitida. Noi siamo lo specchio su cui si riflette l'immagine di Dio verso gli altri; se lo specchio presenta imperfezioni, l'immagine ne risulterà alterata e chi guarda vedrà un'immagine deformata di Dio. Anche qui, non sempre il contesto tocca l'aspetto fisico: essere l'immagine della gioia, della felicità o della tristezza, della malinconia ecc. non significa che questi aspetti caratteriali abbiano un qualcosa di fisicamente concreto o di percepibile alla vista. [SM=g27818]
E' vero che i cristiani, in generale, ed i cattolici, in particolare, non sono sempre portatori dei valori che hai citato. Siamo di fronte a casi di specchi deformati, di "frequenze radio mal sintonizzate", di segnale disturbato. Però ci sono anche cristiani e cattolici che sanno fare intorno a loro silenzio ponendosi in attento ascolto. E i frutti si vedono! [SM=x789048]


Davvero bella e poetica la prima parte, per dare corpo ad un concetto astratto come l'amore.
Un pò retorica la seconda, chi è che stabilisce il volere di Dio? Io nei miei ormai 46 anni di vita, mai ho incontrato uno che potesse vantarsi meritatamente di conoscerlo questo volere quindi?
Interessante pure la tua idea di riconoscenza divina in base ad una classifica meritoria, ma la parabola dei salariati, non voleva far capire esattamente il contrario?


Mi fa piacere che tu abbia gradito il parallelismo col "volto dell'amore" che ho esposto...mi è uscito così!!! [SM=g27828]
Su chi stabilisca quale sia il volere di Dio, in parte, penso di averti già risposto. Posso solo aggiungere che dentro di noi - di tutti noi - è scritta una legge nel cuore per cui anche chi non è cristiano o credente (ma è uomo - o donna - probo ed onesto) è in grado di fare la volontà di Dio. Cosa sono la ricerca sincera della Giustizia, il senso dell'Accoglienza, la costruzione della Pace, l'Amore incondizionato e gratuito verso il prossimo se non altri nomi di Dio? Cosa distingue un credente da chi non lo è se entrambi hanno a cuore questi valori? Dopo Gesù e Francesco, il più grande "profeta" della non violenza è stato Ghandi, un indù! Non riesco a capire quelle persone che in buona fede ritengono l'amore verso i propri nemici una favola, se lo dice Gesù. Ma lo considerano una verità rivelata e un traguardo da raggiungere, se lo dice Ghandi!!! [SM=g27829]
Poi, molto dipende dai maestri: se sono retti e sapienti, anche il loro insegnamento sarà retto e sapiente. Se faranno prevalere il loro "IO" e le loro distorte interpretazioni, il loro insegnamento sarà falso e menzoniero; l'"humus" ideale per la nascita di futuri fanatismi e pericolosi fondamentalismi! [SM=g27825]
Scusa, ma mi potresti dire quando ho espresso l'idea di una riconoscenza divina su base meritocratica? Ora sono un pò assonnato per andare a cercarla...Grazie!


P.S. A questo punto mi sembrerebbe più corretto dire, che non ci ha creati a sua "immagine e somiglianza", ma con potenzialità tali da poterlo diventare simili a lui, senza il corpo ovviamente.

No, non è corretta questa definizione! Perché i "tratti genetici", il DNA "spirituale" è identico in ognuno di noi; dipenderà da noi essere, quanto più è possibile, immagine di Dio e rendere visibile agli altri la somiglianza con Lui. [SM=x789053]


Un fraterno saluto. [SM=g27811]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
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