Rispondo a Pyccolo e a Claudio
In questa mia risposta, quoto Pyccolo perchè riporta degli elementi in più a cui dare una risposta. Riguardo al "Rapporto Pew" vale anche per Claudio.
pyccolo, 24/10/2010 19.55:
Non mi pare che si citino governi atei nel "Rapporto Pew"... piuttosto si fa riferimento a violente persecuzioni interreligiose ovunque nel mondo.
Non mi risulta che ci siano "governi atei", mentre è chiaro che la massa dei governi al mondo sembra, con qualche eccezione, di matrice religiosa.
Sono le religioni che si pestano i piedi a vicenda, oltre a pestarli pesantemente a chi religioso non è o, pesantemente, nei confronti dei propri confratelli.
Dici: "Devo farti presente che il "mio amico Beppe" qualche piccolo favore ce lo ha fatto comunque. Tutte le sue opere non fanno che confermare la storia biblica."
Credo che "Beppe" "non" fa "che confermare la storia biblica" alla stessa stregua che tu confermi la storia cristiana... quasi foste stati testimoni oculari.
Pyccolo
Se leggete meglio il mio intervento, facevo un riferimento generico sia all'attuale situazione politica che a quella non troppo lontana nel tempo dell' ex Unione Sovietica.
Comunque, riprendo un sito che sicuramente avete visitato anche voi:
chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1341657
Che cosa significa concretamente
"restrizioni religiose"? In che misura e in che modo sono applicate tali
"restrizioni religiose"?
Riprendo un passo dal suddetto sito:
"In Cina e in Vietnam, ad esempio, le popolazioni non mostrano ostilità verso l'una o l'altra religione. Sono i governi a imporre forti limiti alle espressioni di fede. In Cina le restrizioni colpiscono i buddisti del Tibet, i musulmani dell'Uighur, i cristiani privi di registrazione governativa e i seguaci del Falun Gong."
Anche il più ingenuo di noi sa bene che almeno nei due paesi menzionati v'è stato un numero di morti che nessuno potrà mai definire con certezza. I cristiani di ogni denominazione sono sommariamente perseguitati e non pochi sacerdoti cattolici, pastori protestanti e membri laici hanno subito ogni genere di quelle che sono sommariamente definite "restrizioni" (tortura e morte!). Non sono gli unici due stati ...
In ogni caso, come già detto, la questione non è l'ateismo in quanto tale così come non lo è la religione in quanto tale a fomentare guerre e persecuzioni. Sono un anticlericale, soprattutto di quel clericalismo arrogante, dispotico, corrotto e violento ... non sto qui certo a difendere la sua causa; ma se dovessimo fare delle distinzioni tra ATEI e governi filo-atei dovremmo farli anche tra Chiese e Cristianesimo. I motivi mi sembrano troppo ovvi per dovermi dilungare su questo.
GIUSEPPE FLAVIO
Beppe Flavio
"è" stato testimone oculare di importanti eventi svoltisi al suo tempo, eventi di cui fu protagonista, anche militarmente parlando (leggi "Guerre Giudaiche"). Inoltre, è fuor di dubbio la sua profonda conoscenza della letteratura giudaica, oltre che della sua religione. Le sue opere sono ricche di riferimenti a popoli e ad accadimenti storici (non senza alcune imprecisioni, s'intende), che mostrano la sua indole di ricercatore, di studioso. Non mi sembra che fosse nelle sue intenzioni difendere o accreditare il cristianesimo, ma il suo lavoro (
Antichità Giudaiche) di ricerca, per confermare attraverso opere e testimonianze extra-bibliche, le Scritture (AT) costituisce un
"favore indiretto" anche alla cristianità.
[Modificato da Agabo 25/10/2010 08:30]
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"Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand