Rainboy, 21.11.2017 23:06:
Perché il fatto che hai avuto esperienze che non hai saputo spiegare e che restano per te un mistero, dovrebbe portarti a pensare che siano state causate dallo Spirito Santo e da Gesù?
Non è una domanda retorica, poi mi va benissimo anche parlare delle esperienze in sé, ma quello che sto chiedendo prima di tutto, è: cosa le connette in modo chiaro e limpido alle tue particolari convinzioni religiose, invece che a qualcos'altro?
Chiaro e limpido perché in quel momento ho praticato la fede in Gesù e lo Spirito Santo.
Se vado dal medico perché ho una malattia, e lui mi prescrive una medicina la prendo e la malattia mi passa, crederò che è stata la medicina a farmelo passare, quindi connetto la mia guarigione alla prescrizione medica.
Perché dovrei connettersi a qualcos'altro?
Non mi dicono niente. Richiederebbero un'onere della prova paragonabile a quello delle spiegazioni classiche e rifiutano di soddisfarlo esattamente come le spiegazioni classiche. Peraltro, in un sorprendente ricalco di ciò che farebbe una chiesa primitiva, per trovare affermazione e rinforzare le convinzioni degli adepti, spesso arruolano nelle loro batterie di "ministri" chiunque si offra di sostenerle con i parti della propria mente, senza minimamente preoccuparsi di discernere se quelle idee siano compatibili, verificabili, infalsificabili o addirittura dimostrate come false.
Poi io di aramaico non so niente, di greco antico men che meno, e magari Biglino ha pure ragione su alcune traduzioni. La questione per me fondamentale, qui, è capire che cosa rappresenta il testo di cui sta parlando. A leggerlo, si direbbe un libro di strane favole dell'età del bronzo con animali parlanti, alberi dai frutti magici, diluvi universali, necromanzia e astri che si fermano nel cielo, ricco di aneddoti raccontati come storici ma senza nessuna corrispondenza (e a volte, in aperto conflitto) con la fisica, la geologia, la cosmologia e la biologia che noi conosciamo. Se la Bibbia contiene una qualche connessione con una realtà soprannaturale nascosta agli occhi dell'umanità, allora qualcuno deve dimostrarlo, è inutile limitarsi ad asserirlo.
Giusto.
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)