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Adamo ed Eva

Ultimo Aggiornamento: 27/04/2018 13:08
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Cardinale
23/11/2017 00:52
 
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Re:
Titti-79, 22/11/2017 16.09:


Qualcosa che non sai spiegare, ti accade mentre sei in una chiesa.


. In certi casi ti rendi conto che cercare di "aprire" la mente al pensiero critico farebbe più male che bene. Perché togliere le fondamenta ad un castello in cui vivono persone, a volte può voler dire condannare quelle persone ad essere travolte e schiacciate dal crollo che ne seguirebbe... non so se mi spiego.



Ti spieghi, però leggendo il tuo post mi sembra che noi due stiamo intendendo il concetto di parlare con un credente della sua fede in due modi del tutto diversi.

Prima di tutto, e questo per me è un punto essenziale, "Tu" ateo/a non puoi togliere le fondamenta a un bel niente. Avere una discussione con un credente e scoprirlo terrorizzato all'idea di perdere la fede vuole dire che aveva già una massiccia dissonanza cognitiva in corso, ergo, non riusciva a riconciliare le sue convinzioni alla realtà, perché sapeva che c'era un problema. Ovviamente non è detto che lo si possa aiutare e di sicuro non puoi farlo andando a predicargli il "Verbo" del non credente. Se incontri una persona di quel genere e ci litighi perché vuoi andare ad avere la discussione da ateaccio mangiapreti in cui vuoi "dimostrargli che dio non esiste", allora a) non hai capito niente b) non otterrai niente. Se il credente è GIA' in grave ansia per questo problema, allora l'unica cosa che puoi fare se batti il chiodo, è farti odiare.

Ma la verità è che per la maggior parte delle persone, è semplicemente falso che togliere la fede sia un "crollo delle fondamenta". E' vero che loro PENSANO che lo sia, perché hanno incorporato le loro idee di morale, di stabilità sociale e di felicità all'interno dell'idea che la loro convinzione religiosa X sia corretta. Ma il dettaglio che noi sappiamo e loro non ancora - e che bisogna far capire a loro - è che se togli la convinzione religiosa X (a prescindere dal fatto che fosse vera oppure no!) tutto il resto non crolla. E "Tu" quella convinzione non puoi togliergliela in nessun modo... ma "loro" possono liberarsene. Se sono in dissonanza, soffrono, e nessuno vuole soffrire. Se tu parli con loro in un modo chiaro e onesto di cosa significhi avere un'identità, una morale e un concetto di felicità che non siano legati a una visione religiosa (cosa che moltissimi atei italiani che leggo non sembrano saper spiegare o neppure avere...) ecco che improvvisamente li vedrai strabuzzare gli occhi, perché vedranno un riflesso di sé stessi in un'altra persona che funziona esattamente come funzioni te, ma SENZA uno dei pilastri che credevano fondamentale, e questa è una grossa sorpresa. Poi i credenti con cui parli prenderanno le decisioni che prenderanno e anche nel migliore dei casi, ci penseranno sopra per dei mesi. Ma anche chi alla fine non si schioderà dalla sua posizione, spesso vedrà la religione (e i non credenti) con occhi diversi, dopo. Questo l'ho visto accedere molte volte, e in almeno un caso, ne ho avuto esperienza personale.
[Modificato da Rainboy 23/11/2017 14:28]
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