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Esistenza, realtà... cosa sono?

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2011 12:12
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28/02/2011 23:03
 
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Re: Re:
Rainboy, 28/02/2011 22.06:





Beh Claudio, due big bang sarebbero una contraddizione: se il big bang coincide con il crearsi dello spazio e del tempo, vuol dire che nulla può venire PRIMA di esso.





Ecco cosa mi sfuggiva, il crearsi di spazio e tempo.

Anzi, a dirla tutta spazio e tempo non li prendo mai in considerazione, mi danno un non so che di filosofico e la filosofia la disprezzo cordialmente.

Niente, m' era venuto il sospetto che quello che si crede essere l' universo al completo possa essere magari solo un piccolo pezzo di quello principale.

Grazie caro.

Ciao
Claudio





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
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28/02/2011 23:29
 
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Vorrei chiarire delle cose prima che ci si incarti e contorca su basi fraintendibili.

E' vero che il NOSTRO spazio-tempo è PER NOI iniziato con il Bigbang, ma questo semplicemente perché il NOSTRO spazio-tempo all'interno di quella che riteniamo fosse la singolarità da cui è scaturito tutto non c'era in quanto non c'era spazio.

Questo significa che la singolarità è stata sempre così ? no, non lo implica necessariamente ed è per questo che molti ipotizzano un universo che "respira", cioè che si espande e posi si ricontrae fino a ritornare alla famigerata singolarità.

Non possiamo peraltro escludere che la fisica di altri universi precedenti alla nostra espansione avessero la nostra fisica e il nostro spazio-tempo.

In ogni caso, ripeto, qualsiasi modello prendiamo in considerazione, l'unica cosa c'erta è che l'universo non viene dal nulla e che la materia, in qualsiasi forma noi la vogliamo rappresentare e possiamo immaginare, è sempre esistita. L'infinito del resto non è per nulla misterioso, la matematica lo usa continuamente ed in maniera talmente rigorosa che grazie ad esso è riuscita a fare un sacco di previsioni.


"Niente, m' era venuto il sospetto che quello che si crede essere l' universo al completo possa essere magari solo un piccolo pezzo di quello principale. "



Questo non è affatto da escludere, ci sono ipotesi multidimensionali e persino multi-universali.

[Modificato da spirito!libero 28/02/2011 23:30]



"il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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01/03/2011 12:22
 
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Re:
spirito!libero, 28/02/2011 23.29:

Vorrei chiarire delle cose prima che ci si incarti e contorca su basi fraintendibili.

E' vero che il NOSTRO spazio-tempo è PER NOI iniziato con il Bigbang, ma questo semplicemente perché il NOSTRO spazio-tempo all'interno di quella che riteniamo fosse la singolarità da cui è scaturito tutto non c'era in quanto non c'era spazio.

Questo significa che la singolarità è stata sempre così ? no, non lo implica necessariamente ed è per questo che molti ipotizzano un universo che "respira", cioè che si espande e posi si ricontrae fino a ritornare alla famigerata singolarità.






Da qualche parte ho letto che le ultime misure sulla velocità di dilatazione dell'universo tenderebbero ad escludere o comunque a rendere improbabile questa ipotesi (stiamo parlando del "big crunch", giusto?).

Comunque, a mio avviso il problema rimane: discutere di ciò che avvenga prima della dilatazione della singolarità, oppure (se il "big crunch" effettivamente accade) dopo che essa è tornata a collassare, non ha senso. Dato che in assenza di tempo non esiste un "prima" o un "dopo", svaniscono tutti i concetti a cui la mente umana si appoggia per dare sostanza ai propri ragionamenti. A ben pensarci svanisce anche l'idea della ciclicità dei big bang (come fa un big bang a SEGUIRE un big crunch? Dove sta la loro connessione temporale? Come possono due tempi infiniti essere connessi fra loro? Dopotutto "infinito x 2" fa sempre... infinito).
Personalmente credo sia il limite massimo della nostra capacità di comprensione cosmologica. Se esiste (e non è scontato) qualcosa al di là dei confini immateriali dello spaziotempo, temo sia qualcosa di talmente alieno alla nostra mente, da essere davvero incomprensibile.
[Modificato da Rainboy 01/03/2011 12:23]
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01/03/2011 12:27
 
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Re: Re: Re: Re:
maral., 28/02/2011 19.34:





Ho letto e riletto più volte La Gaia Scienza (così come quasi tutta l'opera nietzschiana) e non capisco come tu possa consigliarmi di leggerlo assumendo, quindi, che io non l'abbia fatto.


Allo stesso modo per cui qui qualcuno mi consiglia di studiarmi la relatività einsteniana.


Per ciò che riguarda le tue interpretazioni degli aforismi riportati, dal mio punto di vista sono travisate, ma essendo, per l'appunto, interpretazioni non ho intenzione di confutarle.

Per ciò che riguarda tutto il resto non credo di dover aggiungere nulla a quanto ho già affermato.


Neanch' io, e buonanotte ai secutores.








Buon sonno anche a voi geni onniscenti... se già non state dormendo...





++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

L'istinto del gregge è una potenza divenuta oggi sovrana... la somma degli zeri, dove ogni zero ha pari diritti, dove è virtù essere uno zero...

WzM n.53 W.F. Nietzsche
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01/03/2011 13:36
 
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Re: Re:
Rainboy, 01/03/2011 12.22:



Da qualche parte ho letto che le ultime misure sulla velocità di dilatazione dell'universo tenderebbero ad escludere o comunque a rendere improbabile questa ipotesi (stiamo parlando del "big crunch", giusto?).

Comunque, a mio avviso il problema rimane: discutere di ciò che avvenga prima della dilatazione della singolarità, oppure (se il "big crunch" effettivamente accade) dopo che essa è tornata a collassare, non ha senso. Dato che in assenza di tempo non esiste un "prima" o un "dopo", svaniscono tutti i concetti a cui la mente umana si appoggia per dare sostanza ai propri ragionamenti. A ben pensarci svanisce anche l'idea della ciclicità dei big bang (come fa un big bang a SEGUIRE un big crunch? Dove sta la loro connessione temporale? Come possono due tempi infiniti essere connessi fra loro? Dopotutto "infinito x 2" fa sempre... infinito).
Personalmente credo sia il limite massimo della nostra capacità di comprensione cosmologica. Se esiste (e non è scontato) qualcosa al di là dei confini immateriali dello spaziotempo, temo sia qualcosa di talmente alieno alla nostra mente, da essere davvero incomprensibile.




Ma io sono perfettamente d'accordo con te, il mio discorso puramente teorico era mirato a mostrare che tutto il ragionamento che parte da un "nulla" da cui scaturisce un "tutto" è anch'esso senza senso.



"il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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02/03/2011 12:23
 
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Re: Re: Re:
spirito!libero, 01/03/2011 13.36:


il mio discorso puramente teorico era mirato a mostrare che tutto il ragionamento che parte da un "nulla" da cui scaturisce un "tutto" è anch'esso senza senso.


E in questo siamo perfettamente d' accordo fin dall' inizio, quindi se volevi dimostrarlo a me la tua dimostrazione è (perdona il temine) superflua, come è superfluo quello che dice Rainboy:

Se ci intendiamo su ciò che chiamiamo nulla, non ci sono problemi. In tal caso però la tua obiezione filosofica (l' universo che non può nascere dal nulla), sinceramente mi sembra insensata.

.
Voi mi dite che anche dal punto di vista scientifico l' universo non nasce dal nulla (assenza assoluta di qualsiasi cosa), ok, mi va benissimo, è proprio quanto io sostengo, cosa c' è di insensato? Forse era insensato per me pensare che per la fisica l' universo nasca da un nulla assoluto? Ok, sono contento del fatto che non è così.
Allora vediamo se ho capito bene da cosa e come invece nasce l' universo.
Spirito Libero dice: che la

materia esiste da sempre

, anche in assenza di uno spazio tempo e di un universo quindi ne deduco che la materia non ha origine, mentre lo spazio tempo sì. Essa era tutta in uno stato ignoto che chiamiamo singolarità a temperatura, gravità e densità infinite. Dunque forse anche la singolarità esisteva da sempre come la materia, la densità, la gravità e la temperatura, mentre non esisteva lo spazio tempo. La cosa strana è che, a quanto dice Rainboy non esisteva nemmeno la causalità (ovvio, non c' erano spazio e tempo), ma l' attrazione gravitazionale tendente a infinito forse sì e questo non lo capisco, perché l' attrazione gravitazionale è una forza e quindi non è concepibile fuori dagli effetti che provoca.
Tutta la materia, è stato detto, è concentrata nella singolarità, fuori dalla quale non c' è assolutamente niente, anzi non ha nemmeno senso di parlare di un fuori, visto che non c' è spazio né tempo, quindi tutto era questa singolarità, una singolarità che ci appare infinita. Però tu dici anche che molti ipotizzano che

l' universo respira

e questa è un' idea molto bella, ma che introduce la contraddizione di un tempo che sta prima del big bang, forse in uno spazio fuori da questo universo (spzio che però non esiste). Penso peraltro che tu saprai che questo prima, questo universo elastico introduce problemi entropici enormi, come spiega Penrose in "La mente nuova dell' imperatore", perché in una singolarità temporale iniziale, secondo l' ipotesi di curvatura di Weil, c'è il vincolo che la parte di WEIL della curvatura spazio tempo sia 0 (in altre parole è uno stato di ordine elevatissimo), nei buchi neri e nello stato finale conseguente al big crunch WEIL tende invece all' infinito (nel buco nero c'è uno stato estremamente caotico, a maggior ragione se è il risultato del big crunch) ed è per questo che esiste una freccia entropica. Ora è molto difficile pensare a una coincidenza di questi due stati in cui WEIL è 0 e anche infinito, unitamente al fatto che in effetti, mentre i buchi neri si osservano, i buchi bianchi no, nessuno, e questo conferma l' entropia dell' universo, mentre esclude il suo contrario (è sempre Penrose che lo dice).
Se comunque, al di là di tutte le perplessità, come dici

l' unica cosa certa che possiamo confermare è che l' universo non viene dal nulla e che la materia, in qualsiasi forma noi la vogliamo rappresentare e possiamo immaginare è sempre esistita

Non abbiamo fatto altro che ribadire l' ipotesi di un dio trascendente lo spazio tempo e chiamarlo materia che esiste da sempre e per sempre in tutte le sue forme possibili e immaginabili, con tutte le irrisolvibili regressioni a infinito che questa idea comporta.


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02/03/2011 13:49
 
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“Forse era insensato per me pensare che per la fisica l' universo nasca da un nulla assoluto? Ok, sono contento del fatto che non è così.”



Esatto, ti si contestava semplicemente questa tua visione del modello cosmologico che è errata.

Quindi di fatto qui tutti concordiamo che l'universo non viene dal nulla.


“Dunque forse anche la singolarità esisteva da sempre come la materia, la densità, la gravità e la temperatura, mentre non esisteva lo spazio tempo”



La singolarità è uno “stato di cose”, è possibile che sia sempre stato in quel modo oppure che, come ho detto, ciclicamente possa essere cambiato lo stato di quella singolarità in modi che purtroppo non possiamo conoscere.


“La cosa strana è che, a quanto dice Rainboy non esisteva nemmeno la causalità (ovvio, non c' erano spazio e tempo), ma l' attrazione gravitazionale tendente a infinito forse sì e questo non lo capisco, perché l' attrazione gravitazionale è una forza e quindi non è concepibile fuori dagli effetti che provoca. “



Ove si vada verso l’infinito non ha più senso parlare di nessi causali che implicano finitezza e tempo, in questo senso è possibile definire una forza esistente ma senza dover necessariamente parlare di causalità.


“e questa è un' idea molto bella, ma che introduce la contraddizione di un tempo che sta prima del big bang, forse in uno spazio fuori da questo universo (spzio che però non esiste)”



C’è forse un po’ di confusione. Se la singolarità prima era in uno stato diverso, stato che includeva uno spazio-tempo di qualsiasi tipo, allora lo spazio-tempo esisteva in quella diversa configurazione di universo.

Forse va chiarito il concetto di spazio-tempo einsteiniano: quest'ultimo non è altro che un modello geometrico del nostro attuale universo, ove il tempo è intrinsecamente legato allo spazio, quindi se c’è spazio, secondo Einstein, non c’è tempo o c’è tempo t di valore infinito. E’ sempre in questi termini che va analizzata qualsiasi cosmologia compreso il BB.

La singolarità è uno stato in cui il modello geometrico einsteiniano non è applicabile ma nulla esclude che qualcosa di diverso possa essere esistito “prima” della singolarità stessa, cioè quando e se la singolarità si trovava in uno stato diverso. Peraltro si dice che nella singolarità il tempo non esiste, non è esattamente corretta come definizione, dobbiamo dire che lo spazio-tempo einsteiniano non esisteva, null'altro.


“Penso peraltro che tu saprai che questo prima, questo universo elastico introduce problemi entropici enormi, come spiega Penrose in "La mente nuova dell' imperatore", perché in una singolarità temporale iniziale, secondo l' ipotesi di curvatura di Weil, c'è il vincolo che la parte di WEIL della curvatura spazio tempo sia 0 (in altre parole è uno stato di ordine elevatissimo), nei buchi neri e nello stato finale conseguente al big crunch WEIL tende invece all' infinito (nel buco nero c'è uno stato estremamente caotico, a maggior ragione se è il risultato del big crunch) ed è per questo che esiste una freccia entropica. Ora è molto difficile pensare a una coincidenza di questi due stati in cui WEIL è 0 e anche infinito, unitamente al fatto che in effetti, mentre i buchi neri si osservano, i buchi bianchi no, nessuno, e questo conferma l' entropia dell' universo, mentre esclude il suo contrario”



Non mi addentrerei in questi dettagli anche perché non è questo il discorso e arriveremmo a punti inconcludenti.

Credo che abbiamo esaurito il problema, cioè il fatto che l’universo non derivi dal “nulla” su cui tutti concordiamo.

Ora possiamo anche discutere di tutte le varie ipotesi in campo, ma francamente per quanto mi riguarda ritengo più proficuo farlo magari davanti ad un paio di testi di cosmologi.


“Non abbiamo fatto altro che ribadire l' ipotesi di un dio trascendente lo spazio tempo e chiamarlo materia che esiste da sempre e per sempre in tutte le sue forme possibili e immaginabili, con tutte le irrisolvibili regressioni a infinito che questa idea comporta. “



Innanzitutto il trascendente dovrebbe essere anche oltre la materia il che in questo caso non è, visto che stiamo parlando di materia sempre esistita, inoltre abbiamo una piccolissima differenza, la materia è osservabile qualsiasi altra cosa trascendente no, pertanto la scelta si fa da se. Se poi aggiungiamo che entia non sunt moltiplicanda praeter necessitatem, mettiamo una pietra tombale al trascendente architetto.

[Modificato da spirito!libero 02/03/2011 13:50]



"il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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02/03/2011 14:04
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Torno un attimo alla risposta di prima di Rainboy per qualche ulteriore chiarimento
Rainboy, 28/02/2011 21.20:


Diciamo soltanto che non ci sono leggi della fisica che noi si possa comprendere. Se poi ce ne siano altre, chi lo sa.


Ma ha senso parlare di leggi fisiche nel nulla senza spazio tempo? Oppure non si tratta di leggi fisiche?


Sotto un profilo squisitamente filosofico, io ipotizzo che siano nate insieme perché ogni soluzione diversa sarebbe paradossale: qualsiasi cosa noi prendiamo come definizione di "universo", se fosse preceduta da un qualcos'altro di fisico che l'ha generata, non sarebbe più "l'universo" ma solo uno stato successivo del medesimo. La definizione di universo dovrebbe essere estesa anche al fenomeno generatore, per poter includere "tutto" e quindi poter tornare a parlare, appunto, di "universo". Il ciclo si ripeterebbe all'infinito, per ogni causa precedente.


Dunque: A) C' è qualcosa di non fisico (fuori dallo spazio tempo), una specie di materia metafisica, che può generare l' universo fisico che quindi ha un' origine? Oppure non c' è nessuna origine in quanto l' universo fisico è eterno nel suo continuo rigenerarsi?


In realtà però, come ti ho già detto, la filosofia in questo discorso è solo un contorno: la pietanza sono i risultati della cosmologia applicata, che sulla base delle osservazioni empiriche hanno tracciato l'attuale quadro di riferimento.


Mi è stato detto che per il big bang è spiegato dalla relatività di Einstein. In realtà, a quanto ne so, né la teoria della relatività ristretta, né quella generale parlano del big bang. Dov' è che Einstein spiega il big bang o lo tratta? La Relatività introduce invece il concetto (dipendente dall' osservatore nel suo sistema di riferimento) della relatività dello spazio tempo e questo affinché si salvi la validità assoluta (per tutti i sisemi di riferimento) delle leggi della fisica come rapporti causa effetto. La posizione di Einstein in questo senso è assolutamente antirelativistica e proprio per questo avversò sempre la MQ. Dunque per Einstein le leggi della fisica sono identiche in ogni sistema di riferimento, precedono ogni sistema di riferimento, per cui le eventuali osservazioni che comprovano la sua teoria comprovano semmai questo assunto, non il big bang.
Aggiungo che il modello big bang precede viene prima di tutte le osservazioni che si dice lo comprovino, non deriva da tali osservazioni per cui non è detto che tali osservazioni non possano essere spiegate in altro modo. Il fatto ad esempio che l' accellerazione con cui si espande l' universo tenda ad aumentare anziché diminuire non mi pare possa essere dedotta coerentemente dal modello big bang per come è (salvo eventuali tue delucidazioni in merito)



Non ho detto che la percezione è indipendente dallo stato mentale, ho detto che parliamo di una realtà oggettiva e non di uno stato mentale. Se vai su un'astronave che viaggia a 299.000 km al secondo, lo sfasamento temporale che subisci non ha niente a che vedere con le tue percezioni, peraltro rimaste immutate. Il tuo tempo verrà vissuto in maniera del tutto normale perché è una realtà oggettiva del tuo sistema di riferimento, esattamente come il tempo di chi resta a terra è la realtà del sistema di riferimento Terra. Quando però dopo qualche anno di viaggio (qualche anno contato da TE) reincontrerai tuo fratello minore e scoprirai che nel frattempo è diventato più vecchio di te, perché dalla tua partenza sulla Terra non si sono contati anni ma decenni... ti accorgerai di quanto sia stata oggettiva l'esperienza che hai subito.


Lasciamo stare gli stati mentali separati da quelli fisici (che senso ha questa separazione?). Il fatto che per me il tempo trascorra più velocemente rispetto a un altro osservatore, significa che soggettivamente (relativamente all' osservatore e al suo sistema di riferimento) il tempo è diverso, non è un' entità in sé e per sé, in quanto non posso separare né l' osservatore A, né l' osservatore B dal loro rispettivo spazio tempo. In questo senso essi sono soggettivi, il trascorrere del loro tempo dipende dal loro stato di moto riferito a loro come soggetti.


La cosa ironica è che l'universo, inteso come insieme globale dello spaziotempo, è passato (tecnicamente, sta ancora passando) attraverso questo processo: noi viviamo la "storia" della sua cosmogenesi da adesso a ritroso fino al big bang come un lasso di tempo finito (14-15 miliardi di anni si pensa), ma tecnicamente la durata in questione è... infinita.


Qui non capisco. Cosa vuol dire "tecnicamente"? E cosa vuol dire che noi viviamo la storia della cosmogenesi come se fossero passati 15 miliari di anni? Quali sono i 2 sistemi di riferimento diversi che ammettono queste diverse letture "oggettive"? Forse che quando diciamo che è un tempo infinito osserviamo l' universo viaggiando alla velocità della luce, mentre quando diciamo che sono passati solo 15 miliardi di anni no?




A dire il vero c'è pochissimo di mio in quello che ti sto dicendo. E' solo fisica relativistica, nei suoi fondamenti basilari. Tra l'altro i sistemi di riferimento con realtà di tempo e spazio non-assolute e non-privilegiate fanno parte già della relatività ristretta, ergo fanno parte della preparazione del liceo scientifico. Mi sorprende che tu non conosca queste nozioni!


A me sorprende infatti che tu sospetti che io non le conosca. Ma quello che mi interessa è come tu me le spieghi e in che senso le concepisci. E in questo c'è moltissimo di tuo, credimi.








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02/03/2011 14:20
 
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Re: Re: Re: Re:
[Modificato da Rainboy 02/03/2011 14:21]
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02/03/2011 14:39
 
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Re:

"Non direi, se intendiamo quella materia che è trascendente in quanto fuori dallo spaziotempo"



E come mai trascendente significa solo fuori dallo spazio-tempo ?

trascendente:

1. si dice di ciò che è al di fuori e al di là del mondo naturale e storico, in quanto realtà assoluta e indipendente da esso; si dice anche di ciò che supera i limiti dell'esperienza sensibile; soprasensibile: il cristianesimo concepisce Dio come un essere trascendente || Usato anche come s. m. : il problema filosofico del trascendente.

Ergo, il trascendente deve essere oltre la materia che è certamente qualcosa di esperibile, analizzabile, misurabile.


"Che si dica che la materia è sempre esistita, ma non se ne possa dire la forma in cui è esistita non esclude che questa forma possa anche essere quella dell'architetto, come qualsiasi altra

"

La materia non è senziente. La materia è per sua natura immanente, che esista in una forma o in un altra, in uno stato o in un altro, configurata in una certa geometria spazio-temporale o in un'altra.


"Quanto al principio che entia non sunt moltiplicanda praeter necessitatem, la materia architetto=dio non mi pare li moltiplichi. Essa semplicemente esisterebbe da sempre in un luogo senza spaziotempo tipo mondo platonico"



Ma non è così, io non ho detto che nella singolarità non ci fosse nessun concetto di spazio-tempo in assoluto, ho detto che non esiste il NOSTRO (e 3) concetto gemoetrico di spazio-tempo. Se poi tu per trascendente intendi tutto ciò che non è quello che oggi vediamo, allora tante cose diventano "trascendenti" anche babbo natale.




[Modificato da spirito!libero 02/03/2011 15:21]
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