secutores, 27/02/2011 11.15:
Vuolsi parlar di filosofia?
Vediamo cosa dicono 2 filosofi veri (io azzarderei "2 geni"):
Concordo nella tua opinione su Nietzsche, uno dei miei filosofi preferiti e di cui, se mi permetti ti consiglierei la lettura del libro "La gaia scienza" visto che parliamo di scienza. Concordo un po' meno su Cioran di cui ho letto solo, tanto tempo fa "La tentazione di esistere" che non mi ha impressionato più di tanto nonostante il titolo (che sia da allora che mi limito a leggere i titoli?) e di cui ricordo assai poco.
Nietzsche, maestro unico ed inarrivabile, ci ricorda:
"Chi sa di essere profondo, si sforza di esser chiaro. Chi vuole apparire profondo alla folla, si sforza di esser oscuro. Infatti la folla ritiene profondo tutto quel di cui non riesce a vedere il fondo: è tanto timorosa e scende tanto mal volentieri nell'acqua!"
Niente da obiettare, ma è facile scambiare l' opinione già conosciuta e approvata per chiarezza e soprattutto il riduzionismo ai minimi termini per chiarezza. Credo peraltro non ci sia nulla di più chiaro ed evidente del principio di identità (A=A) su cui si basano tutti i miei
ragionamenti filosofici se è lecito chiamarli così. Quindi non credo che la critica di Nietzsche mi riguardi.
Anche Cioran affronta il problema, evidentemente ubiquitario, dello sciamare fastidioso dell'umanità media (non dell'ego, ma dell'umanità che si autoalimenta) "Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni."
Giusto, infatti il dubbio è sacrosanto, compreso il dubbio sul metodo scientifico e le convinzioni che da esso si generano
Come spiegò magistralmente Polymetis (del quale riconosco, pur non essendo a me affine, le indubbie capacità intellettuali) a Pyccolo, il fatto che voi elaboriate qualche povera ipotesi non la rende automaticamente degna di nota, nè, tantomeno, scalfirà minimamente la scienza.
Non è una questione di eretici contro conservatori. Qui entra in gioco la conoscenza che: o si possiede e quindi la si utilizza, o non si ha e quindi la si deve apprendere.
Hai dimenticato la S maiuscola su scienza, ci starebbe bene. Morto un idolo se ne fa subito un altro più inscalfibile. Quanto alla Conoscenza (anche qui la maiuscola ci vuole) che si deve apprendere, ho frequentato sempre le lezioni di dottrina. Perché in fondo quel
dover apprendere è il dovere di sottoporsi alla catechesi (e ho pure ricevuto qualche riconoscimento, segno che anche alla dottrina universitaria ero un buon discepolo)
Altra cosa notevolmente fastidiosa ed ingiustificata ma estremamente interessante da un punto di vista clinico è che voi (maral e Pyccolo) ritenete che gli studentelli, gli studenti, i neolaureati, nelle varie materie che di volta in volta vi scoprono esperti, non abbiano voce in capitolo e dovrebbero, anzi, adularvi perchè ancora studentelli, studenti o neolaureati (una fallacia grande quanto una casa) e quindi non abilitati a contraddirvi.
Tutti sono abilitati a contraddirmi, ben venga la contraddizione. Non sopporto però che la contraddizione cominci con un "guarda che sono studente di fisica o neolaureato". Mi ricorda tanto il "lei non sa chi sono io"di farsesca memoria. O magari anche con un "l' ha detto Einstein quindi stattene muto". Tra l' altro considero Einstein uno scienziato meraviglioso, ma non sopporto lo si usi così. Forse sono troppo suscettibile.
L'aspetto veramente interessante è che però voi potete giudicare la comunità scientifica e sbeffeggiarla con la vostra ridicolaggine. E questo lo fate forti di non si sa quale investimento.
Buona parte della comuità scientifica se lo merita ampiamente lo sbeffeggiamento ed è proprio quella più ortodossa che se lo merita di più.
E così volete insegnare la fisica ai fisici, la biologia ai biologi, la medicina ai medici, la filosofia ai filosofi, la matematica ai matematici...
Per carità, non mi sognerei nemmeno di insegnare l' idraulica a un idraulico, figuriamoci cosa posso insegnare a tanti illustri specialisti!
Probabilmente avete anche un certo ascendente su molte persone che pendono dalle vostre labbra mentre esibite le vostre ruote fatte di copertine di libri, di sentito dire e di programmi televisivi "scientifici".
Non avete rispetto della fatica altrui. Però, ci scommetto le palle, pretendete rispetto. Da me non lo avrete mai perchè sono stanco della mediocrità e sopratutto sono stanco di questa tendenza Occidentale di lasciar la libertà di dire stronzate senza correggere duramente chi sbaglia.
Ciò di cui non ho rispetto è solo l' arroganza che è sinonimo di ottusità anche se a parlare è un illustre e ferratissimo accademico.
Ma, hai ragione, andrebbe disposta la fustigazione pubblica per chi osa criticare chi sa. Almeno una cinquantina di staffilate, come d' uso in Iran o in Arabia Saudita. Anche là c' è chi sa e chi non sa, ma chi non sa deve star zitto, questo rende la società migliore...
Ancora Nietzsche ha da insegnarmi qualcosa: "Democrazia: non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto."
Vero, infatti vuoi mettere la forza dell' opinione eretica rispetto a quella ortodossa? Vuoi mettere la forza di chi critica l' accademismo rispetto a chi lo pratica? E' giusto mettere al rogo e alla gogna chi dissente, sarebbero troppo forti altrimenti!
Terminando: non ne faccio una questione di verità assoluta da contrapporre alla paroleria anche perchè, per propensione personalissima, tendo a non riconoscere il concetto di "verità" nell'accezione di comune impiego preferendo definirla come: "la migliore sussunzione istantanea".
E meno male che non ne fai questione di verità assoluta! Però una bella fustigata me la merito lo stesso nevvero? Non fosse altro che per le mie "parolerie"
[Modificato da maral. 27/02/2011 15:04]