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L'infallibile

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2012 01:51
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Cherubino
04/03/2008 12:36
 
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Caro Poly, io ho deciso di non parlare più con chi cerca di fare confutazioni sofistiche e girare attorno ai discorsi in maniera tale da poter dire tutto e il contrario di tutto . Tu e Maurif per me non esistete nemmemo.

Auguri





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Padre Guardiano
04/03/2008 14:14
 
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re

IO non ho nemmeno cominciato ma la conclusione è la stessa!!!!!

Protestante americano di bassa lega,ti ricordi???? [SM=x789048]

omega [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x789054] [SM=x1426600]



O=============O===========O

Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

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Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


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04/03/2008 14:47
 
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Polymetis, 04/03/2008 12.11:


Per Sorriso


"Ma se continuate a dire che i cattolici HANNO CREATO la Bibbia, così hai scritto.....e le dottrine che professate c'erano già PRIMA della creazione della medesima......Perchè cavolo non ci sono scritte???????

"

Come già spiegato, siccome il cristianesimo primitivo non s'è mai sognato che solo la Bibbia fosse la fonte della rivelazione, nessuno s'è mai sognato di pensare che quelle dottrine ci dovessero essere per forza scritte, per la banalissima ragione che non importava a nessuno, non essendo quella l'unica fonte di rivelazione. Per provare che un cattolico sbaglia non basta dire "questo non c'è scritto nella Bibbia", perché i cattolici non credono sia scritto tutto nella Bibbia. Però, siccome essi credono che entrambe le fonti della rivelazione, cioè Bibbia e Traditio, vengano da Dio, esse non possono contraddirsi. Il fatto cioè che si implementino a vicenda non vuol dire che possano dire l'una il contrario dell'altra, quindi se vuoi possiamo discutere sulla possibilità che questo avvenga o meno


“Perchè definire dopo ANNI dei dogmi di fede, se dite che la stessa chiesa li crede addirittura da PRIMA della stesura del Nuovo Testamento? “



I dogmi vengono definiti solo nel momento in cui c'è qualcuno che li nega. Ad esempio Nicea non è l'inizio della fede nella divinità di Cristo, è la reazione contro l'arianesimo che negava quando da sempre creduto.


“E perchè poi, alla fine....fare cinquantamila riunioni con vescovi....teologi....illuminati.... per saperne di più sulla vita di Maria? Sul fatto che fosse stata concepita senza peccato....che fosse vergine prima e dopo la nascita di Gesù.... Ma è così importante? “



Tutto è importante, se può essere indagato.


“Ma non vi rendete proprio conto che DIO....proprio per essere DIO...poteva fare qualsiasi cosa?
LUI.... come credete anche voi....PUO' TUTTO.... “



Dio può far tutto tranne l'impossibile, non può creare cerchi quadrati o contraddirsi.


“ltro che preoccuparsi se Gesù, nascendo da una donna "impura"....avrebbe ereditato anche lui il peccato! “



Io non ho messo la questione in questi termini, stai sbagliando interlocutore.



A me risulta che il cristianesimo primitivo come fonte di "Rivelazione" avesse soprattutto lo Spirito Santo....e non sono d'accordo con te sul fatto che non importasse a nessuno che venissero scritte quelle "altre" dottrine!

Voi professate delle dottrine diverse da quelle scritte....quelle che ci sono scritte non le professate!

Che i cattolici credano che la Bibbia e la Traditio siano Parola di Dio lo sapevo già..ci credevo anch'io...ed è per questo che non tutti sono cattolici....gli altri non credono proprio che quella Traditio sia stata ispirata da Dio.....cioè che ci sia stata la Rivelazione da parte dello Spirito Santo...anche perchè, la Traditio....non completa affatto quello che c'è scritto nella Parola di Dio....ma come ho già detto.....la cambia!

Tutto è importante se può essere indagato?
Ma davvero?
Pensi veramente che Maria approvi il fatto che siano stati fatti anni di studi, per sapere se aveva avuto rapporti sessuali con Giuseppe?
Per confermare la sua perpetua verginità?
Che molto probabilmente aveva perso anche solo partorendo?

Isaia 7,15 ...Bibbia di Gerusalemme...
Pertanto il Signore stesso vi darà un segno.
Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.

PUNTO! Si dice solamente che il Messia sarebbe nato da una vergine....ma voi avete voluto aggiungere tutto il resto, cercando di accordare il tutto....con le Scritture!


Era solo un esempio......

Invece di andare ad indagare su cose insesistenti, su quei libri che i primi cristiani hanno scelto per formare il canone, perchè non indagate se quelli che professavano le "altre dottrine" non citate nella Stessa Parola....avessero ricevuto veramente Lo Spirito Santo?
Solo così la Traditio può essere definita Parola di Dio....proveniente dallo Spirito di Dio....viceversa no!



Ciaoooooooooooooo....grazie della disponibilità....buona continuazione....un bacio.... [SM=x789057]

[Modificato da un sorriso 04/03/2008 16:09]



"un sorriso"........se qualche volta incontri qualcuno che non sa più sorridere....sii generoso, dagli il tuo....perchè, nessuno ha mai bisogno di un sorriso, quanto colui che non può regalarne agli altri....
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04/03/2008 14:53
 
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“Ma la tua accusa è che prima ci sarebbe stato un presunto smascheramento, e che dopo i teologi si sono messi a far giochini. Questo smascheramento non c'è mai stato né a mio avviso ci sarà mai.”



Be certamente se non si danno significati univoci alle parole si può dire tutto ed il contrario, ma è questo quello che volete ? Cioè aver ragione a prescindere ? E' proprio quello che vado dicendo da tempo.


“Non c'è alcuna prova che Maria abbia avuto altro figli, e come ripeto la discussione su cosa voglia dire “in e post partum” è attiva almeno dal III secolo. “



Il problema del vocabolo, se cioè verginità è da intendersi in senso fisico o meno, è nato quando ci si è accorti dell'assurdità di ritenere vergine colei che partorisce, che sia avvenuto ieri o 1000 anni fa.


“Tu confondi l'esistenza della verità con la sua dimostrabilità. E' relativismo dire che la verità non esiste, non che non è raggiungibile.”



Sono relativismi entrambi sebbene con gradi differenti. In ogni caso qui il problema è che voi siete relativisti o assolutisti a convenienza. Quando le prove a favore di una vostra tesi sono cogenti, allora argomentare da assolutisti, quando invece siete dalla parte opposta, vi rifugiate nel relativismo sostenendo che non si può essere certi della tesi opposta. Siete oltretutto degli assolutisti (e fondazionalisti) etici e dei relativisti cognitivi estremi. In questo 3d tu stai facendo il relativista perchè la tua posizione ha poche probabilità di essere vera, quando parli con i tdg, avendo argomenti solidi, fai l'assolutista confutando le loro pretese relativiste. Questo io lo chiamo incoerenza dovuta al voler aver ragione a prescindere dalla verità.


“Io posso sostenere che diverse interpretazioni siano tutte possibili, ma al contempo ritenere che solo una di queste è vera anche se affermo chiaramente che non posso dimostrarlo”



Come puoi essere convinto che una tesi sia quella vera se non hai elementi per dirlo ? Vai a simpatia ? Se non vai a simpatia avrai degli elementi razionali che ti fanno ritenere più probabile e plausibile questa tesi. Ebbene sono questi elementi che vanno discussi. Dire che ci sono tante interpretazioni possibili non equivale a dire che siano tutte equiparabili, ovvero che abbiano lo stesso grado di verosimiglianza. E' possibile in linea di principio che tutti noi ci inganniamo ritenendo che la terra sia sferica e che invece abbiano ragione i sostenitori della terra quadrata, ma questa possibilità è talmente remota che chi lo credesse verrebbe deriso.


“Quello che tu additi è certamente un atteggiamento ideale e che sarebbe da adottare. Se mi confutano, io dovrei esserne felice perché mi sono liberato da un errore. Sto però dicendo che in linea generica una persona cerca sempre di difendere quello in cui crede. “



Certo, solo che se io mi rendessi conto che per farlo sto lavorando sul significato delle parole, cioè se sto dicendo al mio interlocutore che un termine aveva nel dibattito per me un significato diverso sapendo bene che non è vero, sto comportandomi disonestamente, in primis, con me stesso, in secundis, con il mio interlocutore. Sarebbe più onesto che dicessi, se vuoi comunque rimanere sulle tue posizioni, che a livello dialettico sei stato confutato ma che, nonostante ciò, vuoi continuare a credere alle tue idee.


“Certo, questo però se tu riesci a dimostrare che davvero l'interlocutore che ti ha detto di cambiare il senso del termine lo stava prima usando nel senso in cui la usavi anche tu”



Se, come dici tu, ad ogni termine si possono assegnare significati infiniti, allora quanto dici è indimostrabile, anzi veramente scrivere e parlare non avrebbe più alcun senso. Non si potrà mai dimostrare nulla il linguaggio naturale visto che per farlo occorrono altri termini i quali, a loro volta, possono assumere significati infiniti. Come vedi la tua posizione ermeneutica estrema porta a dei paradossi insanabili ed io sono certo che non sia possibile sostenere che rosso significa verde e che quindi è possibile giungere a significati univoci almeno di alcuni termini.


“Potresti davvero essere stato tu a fraintendere”



La comprensione è anche intuizione. Cosa il nostro interlocutore voleva dire con un termine si comprende dal senso del discorso, dal “tono” e da tante sfumature che non sono schematizzabili. Certo è possibile il fraintendimento ma molto spesso si tratta di cambiare significato per uscire dalla contraddizione e ritengo che il discorso “verginale” sia un caso lampante per il semplice fatto che vergine sin da tempi antichi ha sempre avuto lo stesso significato, attribuirne uno diverso serve semplicemente per uscire dall'assurdo.


“Dubito stessero parlando di scienza dando lo stesso significato al termine. Se la teologia è una scienza non è in senso galileiano.”



Nemmeno nel senso delle scienze morbide.


“Scienza è semplicemente una disciplina coerente coi suoi postulati e che elabora dei risultati in base a questi ultimi, cioè "un sapere". Anche l'astrologia poteva considerarsi una scienza secoli fa, ha smesso di esserlo quando è diventato impossibile rendere coerenti conclusioni e postulati, ad esempio non si può sostenere che lo zodiaco influenzi le nostre vite e poi non passare ad un sistema di 13 segni anziché 12 creatosi per il fatto che oggi nella fascia zodiacale c'è anche la costellazione dell'Ofiuco. “



Ma se passassero a 13 segni allora sarebbero coerenti e dunque l'astrologia potrebbe essere considerata scienza. Come vedi non è questa una definizione di scienza accettabile perché attraverso tesi “ad hoc” la si potrebbe far divenire coerente. Questo non è un agire scientifico, per scienza dobbiamo intendere una disciplina che fornisca conoscenza che a sua volta è definibile come credenza vera giustificata. Occorre la giustificazione nel reale, altrimenti tutto sarebbe scienza. Credere difatti che Vienna sia la capitale d'Italia è una credenza, ma non è conoscenza perchè nessuno direbbe che costui “conosce” la capitale d'Italia.

Saluti
Andrea



"il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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05/03/2008 00:37
 
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“Be certamente se non si danno significati univoci alle parole si può dire tutto ed il contrario, ma è questo quello che volete ? “



Non si può dare un significato univoco alle parole, è impossibile. Ma la non univocità del significato non è l'arbitrio totale. Il fatto che ci siano delle estese fasce di confine non vuol dire che un termine possa significare il suo contrario.


“l problema del vocabolo, se cioè verginità è da intendersi in senso fisico o meno, è nato quando ci si è accorti dell'assurdità di ritenere vergine colei che partorisce, “



No, perché queste discussioni precedono una qualunque definizione dogmatica, anzi, precedono qualunque Concilio. Inoltre non vedo proprio cosa ci sia di strano. Entrambe le ipotesi, la rottura o meno dell'imene durante il parto, sottendono due idee diverse di verginità. Per alcuni la verginità implica l'integrità fisica, per altri anche se si fosse rotto l'imene durante il parto Maria sarebbe comunque rimasta vergine perché in seguito non avrebbe comunque avuto rapporti sessuali. E' dunque vergine perché non ha fatto sesso con nessuno o perché oltre a questo s'è conservato integro anche l'imene? A me non sembra che il termine “vergine” sia così chiaro da far propendere per una di queste due ipotesi.


“Quando le prove a favore di una vostra tesi sono cogenti, allora argomentare da assolutisti, quando invece siete dalla parte opposta, vi rifugiate nel relativismo sostenendo che non si può essere certi della tesi opposta. “



Io vorrei tanto sapere in base a cosa presumi che io sia nella fazione meno probabile, io credo l'esatto contrario. Non solo non c'è scritto da nessuna parte che Maria ebbe altri figli, ma ci sono indizi che rimase vergine.


“Siete oltretutto degli assolutisti (e fondazionalisti) etici e dei relativisti cognitivi estremi. “



Veramente ritenere che un valore sia vero non implica il ritenere che questo sia dimostrabile razionalmente, non per me almeno. Io non credo all'etica laica, anzi penso che senza Dio non si possa neppure dimostrare che uccidere è immorale, o che sia giusto il criterio base “fa' ciò che vuoi finché non nuoce a nessuno”.


“n questo 3d tu stai facendo il relativista perchè la tua posizione ha poche probabilità di essere vera, quando parli con i tdg, avendo argomenti solidi, fai l'assolutista confutando le loro pretese relativiste “



Io vorrei proprio sapere dove avrei confutato delle “pretese relativistiche”, anche perché i TdG non sono relativisti. Se un TdG dice che una tesi cattolica sebbene probabile non è dimostrabile io mi limito a dire perché le sue ragioni non reggono, ma che la mia confutazione sia una dimostrazione è qualcosa che non ho mai affermato. In generale io non credo all'esistenza delle dimostrazioni.


“Come puoi essere convinto che una tesi sia quella vera se non hai elementi per dirlo ? Vai a simpatia ? Se non vai a simpatia avrai degli elementi razionali che ti fanno ritenere più probabile e plausibile questa tesi “



Ho scritto: “Io posso sostenere che diverse interpretazioni siano tutte possibili, ma al contempo ritenere che solo una di queste è vera anche se affermo chiaramente che non posso dimostrarlo”
Ho scritto “dimostrarlo. Non ho detto che non ho elementi per sostenere quale tesi sia più probabile, ho detto che non decido in base alle dimostrazioni, perché non ne ho. Come già detto mi rifaccio per l'appunto a ciò che mi sembra più probabile.


“Dire che ci sono tante interpretazioni possibili non equivale a dire che siano tutte equiparabili “



Non l'ho mai detto.


“Certo, solo che se io mi rendessi conto che per farlo sto lavorando sul significato delle parole, cioè se sto dicendo al mio interlocutore che un termine aveva nel dibattito per me un significato diverso sapendo bene che non è vero, sto comportandomi disonestamente “



E' vero, ma il problema è che non hai nessun indizio per dire che io stessi facendo così. Il problema è di Claudio che non sa nulla della teologia cattolica e dunque crede di leggere tutt'altro rispetto a quello che scrivo. Come qualunque disciplina la teologia cattolica ha le sue peculiarità.


“Se, come dici tu, ad ogni termine si possono assegnare significati infiniti “



No, non infiniti, a meno che si intenda infinito in senso etimologico, cioè “non-finito”, con confini indefiniti. E' la differenza tra l'infinito potenziale aristotelico e quello attuale cantoriano, tra l'apeiron di Anassimandro e l'infinito di Bruno.


“Non si potrà mai dimostrare nulla il linguaggio naturale visto che per farlo occorrono altri termini i quali, a loro volta, possono assumere significati infiniti. “



Sul fatto che nel linguaggio naturale non si possa dimostrare nulla sono perfettamente d'accordo. Anche la mia posizione non è dimostrabile, ma questo non vuol dire che non sia vera. L'elenchos qui non funzione. Perché mentre dire che tutto è falso implica che sia falso anche il fatto che tutto sia falso, al contrario dire che tutto è indimostrabile implica solo che anche questa proposizione è indimostrabile, ma a me non interessa che sia dimostrabile, perché la sua non-dimostrabilità non è un impedimento alla sua verità.


“io sono certo che non sia possibile sostenere che rosso significa verde e che quindi è possibile giungere a significati univoci almeno di alcuni termini. “



Come già detto il fatto che rosso non sia verde non vuol dire che tu possa definirmi il rosso o il verde. Come già detto non è questione di dire che ogni parola abbia infiniti significati, ma che ogni parola è in-definita, non circoscrivibile, come fosse circondata da una zona grigi, da un margine ermeneutico. Dire che una parola non è il suo contrario non vuol dire che t possa definire con precisione uno dei due.


“La comprensione è anche intuizione. Cosa il nostro interlocutore voleva dire con un termine si comprende dal senso del discorso “



Purtroppo la tua intuizione non è un criterio sicuro, anche perché come ripeto qui si tratta di conoscenza. Puoi essere intuitivo quanto vuoi, ma se non conosci la teologia cattolica potresti fraintendere tutto quello che leggi. Ad esempio cosa vuol dire “acquistare un'indulgenza”? Sulla scia di qualche ricordo scolastico, dello scandalo della vendita delle indulgenze, di Lutero, ecc. il comune lettore potrebbe essere indotto a pensare che se scrivo “ ho acquistato un'indulgenza” io stia parlando di una acquisto in denaro, invece nella teologia cattolica acquistare un'indulgenza” vuol semplicemente dire compiere delle pratiche, ad esempio fare un pellegrinaggio x. Questo è solo uno dei mille casi in cui chi non conosce quello di cui parla è portato a fraintendere il linguaggio della disciplina.


“ritengo che il discorso “verginale” sia un caso lampante per il semplice fatto che vergine sin da tempi antichi ha sempre avuto lo stesso significato “



Invece io credo che sia tutto fuorché lampante.
a)Vergine può essere sia un'attributo fisica sia spirituale.
b)Nel caso si intenda che non abbia avuto altri rapporti, cioè in senso fisico, resta sa stabilire se la verginità sia anche verginità nel senso di non rottura dell'imene, o se vergine voglia semplicemente dire che non ha mai fatto sesso.
c)Non c'è niente che avrebbe potuto indurre ad un cambiamento di significato perché come ripeto la tesi dei fratelli di Gesù figli di Maria non è più probabile della nostra,



Ma se passassero a 13 segni allora sarebbero coerenti e dunque l'astrologia potrebbe essere considerata scienza “



Io credo di sì, anche se ritengo che andrebbero fatti altri aggiustamenti. Tuttavia se li facessero la risposta è sì, sarebbe una scienza. Come ripeto la verificabilità empirica è un criterio del concetto di scienza nato con la rivoluzione scientifica, non del concetto di scienza tout court.


“Come vedi non è questa una definizione di scienza accettabile perché attraverso tesi “ad hoc” la si potrebbe far divenire coerente.



Se ci riescono meglio per loro, ma non vedo proprio come potrebbero. Dovrebbero, visti i nuovi pianeti scoperti, tenerne conto nei loro calcoli. Dovrebbero altresì spiegarci cosa vuol dire “il sole entra nei Pesci” alla luce del fatto che oggi sappiamo che il sole non si muove intorno alla Terra, ecc. Ma, come ripeto, se mi sistemano questi punti, sarebbe una scienza. La teologia non ha di questi problemi, i suoi postulati non sono incoerenti.


“uesto non è un agire scientifico, per scienza dobbiamo intendere una disciplina che fornisca conoscenza che a sua volta è definibile come credenza vera giustificata. Occorre la giustificazione nel reale “



Ma la teologia fornisce conoscenza, una conoscenza su Dio. E' ovvio che non si debba cercare una giustificazione della teologia nell'empirico, visto che non tratta dell'empirico. Sarebbe come cercare conferme delle conclusioni dell'oceanografia della fisica quantistica. La teologia non si occupa del reale, inteso come materia, motivo per cui è del tutto incoerente aspettarsi delle verifiche della teologia in questo livello del reale. La giustificazione della teologia, così come della metafisica, va cercata nella logica pura.


“Credere difatti che Vienna sia la capitale d'Italia è una credenza, ma non è conoscenza perchè nessuno direbbe che costui “conosce” la capitale d'Italia. “



Io non ho detto una conoscenza qualsiasi, ho detto un sistema di sapere i cui risultati siano coerenti coi postulati della disciplina. Non un dato a caso, ma un sistema teorico.




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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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05/03/2008 07:17
 
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Autentico girotondo di parole e sofismi!!! [SM=x1426600] [SM=x1426600] [SM=x1426600]



omega [SM=x789054] [SM=x789054]



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05/03/2008 08:06
 
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Polymetis:

Per alcuni la verginità implica l'integrità fisica, per altri anche se si fosse rotto l'imene durante il parto Maria sarebbe comunque rimasta vergine perché in seguito non avrebbe comunque avuto rapporti sessuali. E' dunque vergine perché non ha fatto sesso con nessuno o perché oltre a questo s'è conservato integro anche l'imene? A me non sembra che il termine “vergine” sia così chiaro da far propendere per una di queste due ipotesi.


Non spostare sui termini le incertezze della tua teologia. Il termine vergine significa entrambe le cose, poiché il concetto della "verginità" nasce dall'assunzione che al primo rapporto sessuale vaginale completo, si rompa l'imene. E che pertanto una vergine è SIA intatta SIA digiuna di rapporti sessuali vaginali.
Il concetto è obsoleto, visto che oggi conosciamo l'anatomia e la fisiologia del corpo umano e quindi sappiamo che tutte queste condizioni nella realtà dei fatti possono non corrispondere l'una all'altra, ma il termine usato per rappresentarlo è chiaro.
E' semmai la vostra concezione della verginità di Maria che, non sposandosi con nessun significato terminologico corretto (perché logicamente e fattualmente IMPOSSIBILE), resta traballante e "aperta alle interpretazioni".
[Modificato da Rainboy 05/03/2008 08:08]
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05/03/2008 10:51
 
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Per Poly

Prima un piccolo gossip, ho visto che nella tua firma compare una frase del brano della morte di Mercuzio dell'opera “Giulietta e Romeo” di Cocciante. Ne deduco che hai visto lo spettacolo e che ti è piaciuto, ebbene magari ti farà piacere sapere che Marco Vito, ossia il protagonista Romeo del cast principale, è un amico che conosco da quando è nato (lui è giovane ha 17 anni) e canta nella compagnia siciliana dove canta ancora oggi mio cugino (17 anni anche lui) loro sono carissimi amici. Questa estate abbiamo fatto un po di serate insieme nei vari pianobar. (una delle mie tante (troppe) passioni è il canto)

Veniamo a noi.


“Non si può dare un significato univoco alle parole, è impossibile. Ma la non univocità del significato non è l'arbitrio totale. Il fatto che ci siano delle estese fasce di confine non vuol dire che un termine possa significare il suo contrario. “



Veramente più sopra hai plaudito alla mia esposizione che si intitolava “regresso all'infinito” e dalla quale si evince chiaramente che i termini per definire un altro termine possono essere numericamente infiniti. Comunque abbiamo stabilito che vi è un limite all'interpretazione di un termine, bene.


“No, perché queste discussioni precedono una qualunque definizione dogmatica, anzi, precedono qualunque Concilio”



Non ho parlato ne di definizione ne di concili, ho parlato del fatto che qualcuno si è convinto di tale verginità e qualcun altro gli ha fatto notare l'assurdità di questo pensiero ed il primo, per uscirne, si è inventato di sana piana la “verginità spirituale”.


“Inoltre non vedo proprio cosa ci sia di strano. Entrambe le ipotesi, la rottura o meno dell'imene durante il parto, sottendono due idee diverse di verginità. Per alcuni la verginità implica l'integrità fisica, per altri anche se si fosse rotto l'imene durante il parto Maria sarebbe comunque rimasta vergine perché in seguito non avrebbe comunque avuto rapporti sessuali. E' dunque vergine perché non ha fatto sesso con nessuno o perché oltre a questo s'è conservato integro anche l'imene? A me non sembra che il termine “vergine” sia così chiaro da far propendere per una di queste due ipotesi.”



Su questo ti ha già risposto Rainboy. Comunque spostare i termini che sono propri del campo fisico nel cosiddetto campo “spirituale” non è altro che un artificio per uscire dalle contraddizioni, giacchè sul quel mondo nulla si può dire e dunque tutto si può accettare.


“Io vorrei tanto sapere in base a cosa presumi che io sia nella fazione meno probabile, io credo l'esatto contrario. Non solo non c'è scritto da nessuna parte che Maria ebbe altri figli, ma ci sono indizi che rimase vergine. “



Ovviamente sono del parere opposto, ma non mi interessa mostrarlo ora.


“Veramente ritenere che un valore sia vero non implica il ritenere che questo sia dimostrabile”



Allora sei comunque un relativista, sebbene moderato.


“Io non credo all'etica laica, anzi penso che senza Dio non si possa neppure dimostrare che uccidere è immorale, o che sia giusto il criterio base “fa' ciò che vuoi finché non nuoce a nessuno”. “



Io sono del parere opposto, solo senza Dio è possibile una vera etica. Ormai la filosofia morale ha capito da tempo che fondare un'etica sul divino è impossibile e porta ad aporie e contraddizioni insanabili, razionalmente vi sono argomenti cogenti e conclusivi per ritenere che si possa giungere ad un etica condivisa solo ragionando etsi deus non daretur.


“Io vorrei proprio sapere dove avrei confutato delle “pretese relativistiche”, anche perché i TdG non sono relativisti. “



Certo che lo sono, non ti ribattono sempre: “non si può escludere totalmente che....allora anche la nostra posizione può essere vera” ? oppure "visto che non si può dimostrare nulla, allora la tua opinione vale quanto la nostra" ecc...


“Se un TdG dice che una tesi cattolica sebbene probabile non è dimostrabile io mi limito a dire perché le sue ragioni non reggono, ma che la mia confutazione sia una dimostrazione è qualcosa che non ho mai affermato”



Una confutazione è una dimostrazione di falsità della loro tesi. E dunque rimane una dimostrazione, altrimenti che senso avrebbe parlare di confutazione o falsificazione ? Quindi anche solo se ritieni di confutare qualcosa in realtà stai parlando di una dimostrazione.


“Come già detto mi rifaccio per l'appunto a ciò che mi sembra più probabile. “



Ma questo è il criterio di chiunque, o almeno dovrebbe esserlo. Tuttavia se così fosse tante cose in cui credi dovresti abbandonarle a partire dall'esistenza di Dio.


“E' vero, ma il problema è che non hai nessun indizio per dire che io stessi facendo così.”



Non tu, ma i teologi della tua religione e di indizi su di loro ne abbiamo a tonnellate. No per nulla Kung ha persino scritto un libro sulla voluta vaghezza dei concetti cattolici utilizzata al fine di poter sempre cambiare il senso dei concetti stessi.


“ma a me non interessa che sia dimostrabile, perché la sua non-dimostrabilità non è un impedimento alla sua verità.



Difatti in fisica parliamo di verosimiglianza.


“Come già detto non è questione di dire che ogni parola abbia infiniti significati, ma che ogni parola è in-definita, non circoscrivibile, come fosse circondata da una zona grigi, da un margine ermeneutico. “



Che ci sia un certo margine è vero, ma non tutti i termini hanno così tante sfumature da non poter essere definiti in maniera pressochè conclusiva, dipende dal termine.



“Purtroppo la tua intuizione non è un criterio sicuro”



Come, sostieni che non vi siano criteri per dimostrazioni certe e ora accusi il mio intuito di non essere “sicuro” ? Un po' contraddittorio cercare sicurezze quando si è ammesso che in ogni caso sicurezze non ne abbiamo. Alla stregua di questo relativismo cognitivo anche il mio intuito può dire la sua.


“Io credo di sì, anche se ritengo che andrebbero fatti altri aggiustamenti. Tuttavia se li facessero la risposta è sì, sarebbe una scienza. Come ripeto la verificabilità empirica è un criterio del concetto di scienza nato con la rivoluzione scientifica, non del concetto di scienza tout court.
Se ci riescono meglio per loro, ma non vedo proprio come potrebbero. Dovrebbero, visti i nuovi pianeti scoperti, tenerne conto nei loro calcoli. Dovrebbero altresì spiegarci cosa vuol dire “il sole entra nei Pesci” alla luce del fatto che oggi sappiamo che il sole non si muove intorno alla Terra, ecc. Ma, come ripeto, se mi sistemano questi punti, sarebbe una scienza. La teologia non ha di questi problemi, i suoi postulati non sono incoerenti.
Ma la teologia fornisce conoscenza, una conoscenza su Dio. E' ovvio che non si debba cercare una giustificazione della teologia nell'empirico, visto che non tratta dell'empirico. Sarebbe come cercare conferme delle conclusioni dell'oceanografia della fisica quantistica. La teologia non si occupa del reale, inteso come materia, motivo per cui è del tutto incoerente aspettarsi delle verifiche della teologia in questo livello del reale. La giustificazione della teologia, così come della metafisica, va cercata nella logica pura. "



Proprio perchè anche l'astrologia, ovvero la speculazione sul nulla, può, secondo la tua idea di scienza, essere considerata “scientifica” la tua stessa definizione non è accettabile. Un sapere, per dirsi conoscenza, non può essere limitato a postulati arbitrari inconfutabili dai quali inferire conclusioni anche se attraverso ragionamenti logicamente formalmente corretti perchè non potremo mai dire nulla sulla verità di questi enunciati. Un esempio classico è il sillogismo formalmente corretto ma falso: "tutti gli uomini hanno 4 braccia, Socrate è un uomo, Socrate ha 4 braccia". Questo ragionamento è logicamente corretto, peccato che sia falso perchè la premessa maggiore è falsa. Ma come sappiamo che la premessa maggiore è falsa ? Perchè possiamo, atraverso la nostra esperienza, vedere che non è vero che tutti gli uomini hanno 4 braccia. Come vedi la sola logica è assolutamente vuota.


“Io non ho detto una conoscenza qualsiasi, ho detto un sistema di sapere i cui risultati siano coerenti coi postulati della disciplina. Non un dato a caso, ma un sistema teorico. “



La logica senza l'esperienza è vuota, come disse Einstein e come oggi è filosoficamente acquisito dai più.

Saluti
Andrea
[Modificato da spirito!libero 05/03/2008 11:23]



"il punto essenziale non è se una teoria piaccia o non piaccia, ma se fornisca previsioni in accordo con gli esperimenti. Dal punto di vista del buon senso l'elettrodinamica quantistica descrive una Natura assurda. Tuttavia è in perfetto accordo con i dati sperimentali. Mi auguro quindi che riusciate ad accettare la Natura per quello che è: assurda. (da QED. La strana teoria della luce e della materia, traduzione di F. Nicodemi, Adelphi, 1989)
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Cherubino
05/03/2008 11:05
 
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No per nulla Kung ha persino scritto un libro sulla voluta vaghezza dei concetti cattolici utilizzata al fine di poter sempre cambiare il senso dei concetti stessi.



Mi daresti il titolo?
Grazie





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05/03/2008 11:10
 
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Polymetis, 05/03/2008 0.37:



No, perché queste discussioni precedono una qualunque definizione dogmatica, anzi, precedono qualunque Concilio. Inoltre non vedo proprio cosa ci sia di strano. Entrambe le ipotesi, la rottura o meno dell'imene durante il parto, sottendono due idee diverse di verginità. Per alcuni la verginità implica l'integrità fisica, per altri anche se si fosse rotto l'imene durante il parto Maria sarebbe comunque rimasta vergine perché in seguito non avrebbe comunque avuto rapporti sessuali. E' dunque vergine perché non ha fatto sesso con nessuno o perché oltre a questo s'è conservato integro anche l'imene? A me non sembra che il termine “vergine” sia così chiaro da far propendere per una di queste due ipotesi.


Io vorrei tanto sapere in base a cosa presumi che io sia nella fazione meno probabile, io credo l'esatto contrario.
Non solo non c'è scritto da nessuna parte che Maria ebbe altri figli, ma ci sono indizi che rimase vergine.



Non dovevo intervenire più... [SM=g27828] ....una piccola domanda....

Mi sono persa qualcosa di biblico? Dove sarebbero gli indizi che rimase vergine Maria dopo il parto?

Te sei sposato? [SM=x789048]

Secondo te...parlando seriamente....pensi veramente che Maria e Giuseppe non abbiamo mai avuto rapporti sessuali? [SM=g27823]

Mah! ....mi verrebbe da fare una battuta alla omega....ma evito perchè lo sgrido sempre! [SM=x789049] [SM=x789053]

Erano persone come noi....anche se sono stati scelti per essere i genitori di Gesù....Mauri nell'altro 3D continua ad insistere sulla Natura Umana di Gesù e di Sua Madre.....e qui gliela vogliamo togliere anche a quel pover'uomo di Giuseppe?

So di avere detto una cosa terra terra....scusate! [SM=x789048]


Ciaooooooooooooooooooooooooooo [SM=x789061]



"un sorriso"........se qualche volta incontri qualcuno che non sa più sorridere....sii generoso, dagli il tuo....perchè, nessuno ha mai bisogno di un sorriso, quanto colui che non può regalarne agli altri....
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