I DONI DIVINI E I COMANDAMENTI
"Or dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il Regno dei Cieli è preso a forza ed i violenti se ne impadroniscono. Poiché tutti i profeti e la Legge hanno profetizzato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è l'Elia che doveva venire. Chi ha orecchi oda" (Mt 11:12-14).
E Luca dice: "La Legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è annunciata la buona novella del Regno di Dio, ed ognuno v'entra a forza. Più facile è che passino cielo e terra, che un apice solo della Legge cada" (16:16-17).
I doni di Dio non si possono prendere a forza, non sono a disposizione dei trasgressori, non sono disponibili a piacimento. L'esempio, la predicazione e l'insegnamento di Cristo dicono chiaramente come stanno le cose, prescindendo da certi insegnamenti fuorvianti, che Cristo ha precisato nella parabola delle zizzanie.
Dovrebbe essere molto chiaro, a condizione che si voglia essere fedeli a Cristo, quello che lo stesso Cristo ha precisato:
"Non pensate che io sia venuto per abolire la Legge od i profeti; io sono venuto non per abolire ma per compiere: poiché io vi dico in verità che finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della Legge passerà, che tutto non sia adempiuto" (Mt 5:17-18).
Crediamo proprio che Cristo meriti ampio credito per cui occorre riporre nel Messaggero e Profeta di Dio, secondo l'annunciazione che Dio gli ha predestinato (Dt 18:18-19; At 3:22-23), ogni speranza di salvezza, conformandosi a quanto è stato stabilito da Dio prima e poi confermato da Cristo, dagli Apostoli e dai primi cristiani
Gli Apostoli, i discepoli ed i primi cristiani hanno confermato, conformandosi allo stesso tempo, ogni cosa sull'osservanza della Legge di Dio, come si può controllare nei Vangeli e nelle Lettere
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Il "Messaggero di Giustizia" ha sanato la Legge e col sacrificio l'ha confermata per sempre!