Il divorzio e la Sacra Rota
La lungimiranza e la sapienza di Dio ha previsto che l’uomo avrebbe avuto qualche possibile dissapore nel proprio matrimonio, nell’unione familiare, e vi ha posto rimedio col divorzio. Perché costringere a vivere in disaccordo? Se due persone di diverso sesso per qualsiasi motivo hanno perduto l’armonia della loro iniziale concordia è bene che non persistano in litigio, rendendosi la vita difficile, si separino nel migliore dei modi.
Il pesante intervento del Mistificatore ha imbrogliato le carte sul divorzio che Dio ha stabilito, come è scritto nei profeti, ecco la versione originale:
Quando un uomo abbia sposato una donna ed abbia con lei convissuto, se ella non le piacerà più perché ha trovato in lei qualche cosa di sconveniente, scriverà per lei un documento di ripudio, glielo consegnerà in sue mani e la manderà via dalla sua casa. Ella uscirà quindi dalla sua casa, se ne andrà via e potrà unirsi con un altro uomo (Dt 24:1-2).
Quindi riteniamo che la questione debba essere reversibile. Il linguaggio della Scrittura è sintetico, è rivolto alla donna, ma il dissapore può derivare anche dal maschio.
La donna ripudiata non è in stato di adultera se si unisce ad altro uomo, né commette adulterio chi si unisce a lei come è supposto in Matteo 5:31-32; ripetuto lo stesso concetto in Matteo 19:7-9;
ribadito ancora in Marco 10:3-7.
Per comodità dei lettori riportiamo di seguito i testi citati; più avanti diremo quante contraddizioni e come Cristo sia stato adoperato strumentalmente:
“Fu detto:
Chiunque ripudia sua moglie, le dia l’atto del divorzio. Ma io vi dico: Chiunque manda via la moglie, salvo che per cagione di fornicazione, la fa essere adultera; e chiunque sposa colei che è mandata via, commette adulterio” (Mt 5:31-32).
“Essi gli dissero: Perché dunque comandò Mosè di
darle un atto di divorzio e mandarla via? Gesù disse loro: Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così. Ed io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagione di fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adulterio” (Mt 19:7-9).
“Ed egli rispose loro: Mosè che vi ha egli comandato? Ed essi dissero: Mosè permise di
scrivere un atto di divorzio e di mandarla via. E Gesù disse loro: E’ per la durezza del vostro cuore che egli scrisse per voi quel precetto; ma al principio della creazione Iddio li fece maschio e femmina. Perciò l’uomo lascerà suo padre, e i due saranno una sola carne” (Mc 10:3-7).
Il Mistificatore non ha tenuto conto della fedeltà di Cristo alla Legge del Padre, né ha rispettato il suo solenne pronunciamento riguardo alla Legge ed i profeti, come sta scritto: “Non pensate che io sia venuto per abolire la Legge od i profeti; io sono venuto non per abolire ma per compiere: poiché io vi dico in verità che finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della Legge passerà, che tutto non sia adempiuto” (Mt 5:17-18).
A questo punto si sono prodotti due paradossi:
1) Cristo avrebbe violato la Legge di Dio e contraddetto se stesso.
2) La Sacra Rota, che si dichiara sottomessa a Cristo, viola sia la Legge di Dio, sia anche quanto Cristo avrebbe modificato, quindi mettendosi anche contro Cristo.
Mistificatore, ma come ti viene in mente,
come avrei potuto contravvenire alla Legge del Padre?
Fui mandato per dare voce alle sue parole,
non avevo mandato e non mi sarei mai permesso di cambiare
le parole di Lui che sono “ eterne ed immutabili”.
Quale altro dio, che non esiste, può porsi al suo cospetto?
La tua iniziativa di farmi dio non ha senso,
comprendo che ti fa comodo, ma non l’accetto;
io sono un profeta mandato a confermare,
non potrei mai cambiare Leggi “eterne ed immutabili”.
Tienilo a mente quanto ti ho detto per altre volte,
non prendere altre iniziative che ti fanno comodo,
non costringermi a sbugiardarti ancora, e lo farò.
Io sono venuto a portare verità e giustizia,
e tu mi hai attribuito un cumulo di menzogne.
Hai sviato il popolo riguardo alla mia persona ed al mio agire,
altro cammino ho fatto, ho dato un insegnamento diverso,
non fui tenero coll’Impero Romano e per questo condannato,
no, amico, il Sinedrio non c’entra, hai accusato un innocente,
fui crocifisso per la mia predicazione di giustizia, e Pilato il giustiziere.
L’opera del Mistificatore va senz’altro annullata, va ripristinato il valore di Dio, perché è un atto di giustizia che interviene nella debolezza umana.
Abbiamo molte ragioni, e questa è solo una, per ritenere che i Vangeli hanno subito una pesante manomissione. Essi sono diventati strumento, col coinvolgimento di Cristo, ovviamente a sua insaputa, di persuasione per fini non certo teologici. Il divorzio è diventato una speculazione dottrinale con gravi danni per il morale e una sofferenza per tante persone. Le religioni in genere causano impedimenti dolorosi, disturbando il quieto vivere con inutili imposizioni.
L’intervento della Sacra Rota tende ad annullare un matrimonio. In questo modo viene eliminato il divorzio: i divorziandi sono liberi di risposarsi senza alcuna pena dottrinale. Che bella soluzione! E coloro che non possono permettersi l’intervento oneroso della Sacra Rota?
Costoro sono additati come adulteri. Che ingiusta condanna, impropria secondo il volere di Dio.
E vergognosa risulta la punizione per costoro perché vengono privati di “conforto” di certi riti di fede. Sebbene noi non riteniamo, quantunque credenti in Dio, che tali conforti siano utili alla fede divina, pure sono di sofferenza per chi crede, di cui la propaganda è tanto efficace.
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[Modificato da Eureka4 26/09/2010 15:55]
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Il "Messaggero di Giustizia" ha sanato la Legge e col sacrificio l'ha confermata per sempre!