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Da Abramo a Cristo – Le profezie.

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2011 18:53
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In premessa dico che Cristo è stato inviato a confermare la Legge, ha offerto la sua vita per liberare dalla schiavitù del peccato (Is 53). Ma il potere religioso ha annullato l’opera di Cristo per propri interessi, mortificando la spiritualità di miliardi di persone in buona fede.
Detto potere ha approfittato della persona di Cristo per abolire la Legge: il divorzio è previsto dalla Legge di Dio, mentre per bocca di Cristo, suo malgrado, è stato reso nullo. La Sacra Rota si arricchisce coi ricchi e i poveri ne sono esclusi di conseguenza. Sarà il mio prossimo argomento.

Il “peccato originale” è un sofisma ed anche una grande truffa della Chiesa di Roma. Con una evidente interpolazione viene fatto credere che si tratta di una scrittura di Paolo, questa: “Perciò. siccome per mezzo di un sol uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato v’è entrata la morte, e in questo modo la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato…” [i punti sospensivi sono del testo] (Rm 5:12).
Come si può evincere con questa scrittura si è andata formando la dottrina (falsa) del “peccato originale”. Il peccato di Adamo avrebbe coinvolto tutti gli uomini, cioè tutti gli uomini sarebbero colpevoli del peccato di Adamo. Ciò è completamente falso secondo il dettato di Dio, riportato dal Suo profeta, ecco il testo:

“E la parola dell’Eterno mi fu rivolta, in questi termini: Perché dite nel paese d’Israele questo proverbio: I Padri hanno mangiato l’agresto e ai figlioli s’allegano i denti? Come è vero ch’Io vivo, dice il Signore, l’Eterno, non avrete più occasione di dire questo proverbio in Israele. Ecco, tutte le anime sono Mie; è Mia tanto l’anima del padre quanto quella del figliolo; l’anima che pecca sarà quella che morrà.
Se uno è giusto e pratica l’equità e la giustizia, se non mangia sui monti e non alza gli occhi verso gl’idoli della casa d’Israele, se non contamina la moglie del suo prossimo, se non s’accosta a donna mentre è impura, se non opprime alcuno, se rende al debitore il suo pegno, se non commette rapine, se dà il suo pane a chi ha fame e copre di vesti l’ignudo, se non presta a interesse e non dà ad usura, se ritrae la sua mano dall’iniquità e giudica secondo verità fra uomo e uomo, se segue le Mie leggi e osserva le Mie prescrizioni operando con fedeltà, quel tale è giusto; certamente egli vivrà, dice il Signore , l’Eterno.
Ma se ha generato un figliolo che è un violento, che spande il sangue e fa al suo fratello qualcuna di queste cose (cose che il padre non commette affatto), e mangia sui monti, e contamina la moglie del suo prossimo, opprime l’afflitto e il povero, commette rapine, non rende il pegno, alza gli occhi verso gl’idoli, fa delle abominazioni, presta a interesse e dà ad usura, questo figlio vivrà egli? No, non vivrà! Egli ha commesso tutte queste abominazioni, e sarà certamente messo a morte; il suo sangue ricadrà su lui.
Ma ecco che questi ha generato un figliuolo, il quale avendo veduto tutti i peccati che suo padre ha commesso, vi pone mente, e non fa cotali Cose: non mangia sui monti, non alza gli occhi verso gl’idoli della casa d’Israele, non contamina la moglie del suo prossimo, non opprime alcuno, non prende pegni, non commette rapine, ma dà il suo pane a chi ha fame, copre di veste l’ignudo, non fa pesare la mano sul povero , non prende interesse né usura, osserva le Mie prescrizioni e segue le Mie leggi, questo figliolo non morrà per l’iniquità del padre; egli certamente vivrà. Suo padre, siccome è stato un oppressore, ha commesso rapine a danno del fratello e ha fatto ciò che non è bene in mezzo al suo popolo, ecco che muore per la sua iniquità.
Che se diceste: - Perché il figliolo non porta l’iniquità del padre? – Egli è perché quel figliolo pratica l’equità e la giustizia, osserva tutte le Mie leggi e le mette ad effetto. Certamente egli vivrà. L’anima che pecca è quella che morrà, il figliolo non porterà l’iniquità del padre, e il padre non porterà l’iniquità del figliolo; la giustizia del giusto sarà sul giusto, l’empietà dell’empio sarà sull’empio.
E se l’empio si ritrae da tutti i peccati che commetteva, se osserva tutte le Mie leggi e pratica l’equità e la giustizia, egli certamente vivrà, non morrà. Nessuna delle trasgressioni che ha commesse sarà più ricordata contro di lui; per la giustizia che pratica, egli vivrà. Provo forse piacere se l’empio muore? Dice il Signore, l’Eterno. Non ne provo piuttosto quand’egli si converte dalle sue vie vive? E se il giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità e imita tutte le abominazioni che l’empio fa, vivrà egli? Nessuno dei suoi atti di giustizia sarà ricordato; per la prevaricazione di cui s’è reso colpevole per il peccato che ha commesso, per tutto questo morrà.
Ma voi dite: “La via del Signore non è retta…”. Ascoltate dunque, o casa d’Israele! E’ proprio la Mia via quella che non è retta? Non sono piuttosto le vie vostre quelle che non sono rette? Se il giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità, e per questo muore, muore per l’iniquità che ha commessa. E se l’empio si ritrae dall’iniquità che commetteva e pratica l’equità e la giustizia , farà vivere l’anima sua. Se ha cura di ritrarsi da tutte le trasgressioni che commetteva, certamente vivrà; non morrà.
Ma la casa d’Israele dice: - La via del Signore non è retta. – Sono proprio le Mie vie quelle che non sono rette, o casa d’Israele? Non sono piuttosto le vie vostre quelle che non sono rette?
Perciò Io vi giudicherò ciascuno secondo le vie sue, o casa d’Israele! Dice il Signore, l’Eterno.
Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni, e non avrete più occasione di caduta nell’iniquità! Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuore nuovo; e perché morreste, o casa d’Israele? Poiché Io non ho alcun piacere nella morte di colui che muore, dice il Signore, l’Eterno. Convertitevi dunque e vivrete! (Ez 18).

Ecco, l’Iddio di Abramo così parla, così ha stabilito nella Sua giustizia. E la Sua Giustizia è giusta per l’eternità. La quale Giustizia fu trasmessa al Maestro per la quale spese la sua vita, versò il suo sangue affinché gli uomini potessero godere di quella Giustizia.

La Chiesa di Roma si è fatto un altro dio ammantato di ingiustizia perché ha preso il peccato di Adamo e lo ha spalmato su tutti gli uomini, annullando la giusta Dottrina Divina. Ed ha fatto di più: ha adoperato quel peccato per fare proseliti con l’uso del battesimo dei neonati.

L’Iddio di Abramo non punisce o castiga per l’eternità chi viola le Sue leggi: semplicemente ne dichiara la morte, la fine di ogni esistenza, cioè la vita eterna non ci sarà per i peccatori, una punta infinitesimale di esistenza terrena e poi nulla più. L’autore dell’Apocalisse presenta il giudizio del “gran trono” per mezzo delle Sacre Scritture (Ap 20:11-20). Ogni essere umano verrà giudicato, davanti al trono divino secondo quanto è detto dalle Scritture e confermato da Cristo. Il tempo del giudizio è cospicuo.
Qui vorrei introdurre un altro argomento, ma non lo sviluppo: la risurrezione della carne è un ulteriore sofisma, Cristo stesso ha parlato della risurrezione di solo spirito. E’ falso dire che ci sarà una risurrezione della carne, chi proclama tale presunto avvenimento dice il falso e non ha compreso le Scritture e Cristo.

Il dio della Chiesa di Roma, invece, punisce i peccatori responsabili della violazione delle dottrine cattoliche (non si tratta di violazione dei Comandamenti di Dio perché quelli li viola essa stessa) con un fuoco eterno, cioè l’Inferno. E’ questo un escamotage che mette in agitazione molti credenti, i quali si sottomettono ad ogni rito che viene proposto loro. Onde evitare il castigo dell’inferno. Una tale dottrina, confesso, mi crea un vero turbamento; mi suscita un sentimento di ripulsa per un tale metodo.

Ritornando al battesimo dei neonati, dirò che si tratta di un rito strumentale di nessuna utilità spirituale, come il profeta Ezechiele spiega. Si tratta ancora di un escamotage della Chiesa di Roma per acquistare proseliti. Poi la Chiesa di Roma si avventura a promettere lo Spirito Santo per mezzo del ‘battesimo’. E qui commette un atto blasfemo ed ingannevole. Per ottenere il Dono di Dio occorrono altre prerogative specifiche, che all’atto mancano del tutto. Essa si arroga autorità che non ha mai ricevuto; altro argomento è il presunto “primato di Pietro” il quale non ha mai calpestato il suolo di Roma. La Chiesa di Dio è spirituale, tanto è vero che gli Apostoli guidavano gruppi di credenti.

Credo di aver portato troppi argomenti da discutere, non vorrei aggiungerne altri, e ce ne sono tanti che sono stati posti in essere di natura strumentale. Quindi mi fermo qui.

www.lachiesadidio.it/050207peccato.html



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Il "Messaggero di Giustizia" ha sanato la Legge e col sacrificio l'ha confermata per sempre!

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05/11/2008 22:10
 
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I Dieci Comandamenti sono l’ossatura della Legge di Dio per i quali Cristo ha speso la sua vita per confermarli e preservarli in eterno.

E Cristo divise i Dieci Comandamenti in due sezioni: “Il primo è: Ascolta, Israele: Il Signore Iddio nostro è l’unico Signore: ama dunque il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua e con tutta la forza tua”.


PRIMO - Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ha tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù. Non avere altri dèi nel mio cospetto.

Invece sono stati eletti tanti di quei ‘patroni’ la cui presenza fa vergogna nel cospetto di Dio. Si procede perfino ad esumarli per accumulare Mammona, come la chiama Cristo.

SECONDO - Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché Io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figlioli fino alla terza e alla quarta generazione, verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti.

Invece le sculture (statue) ed immagini hanno riempito il mondo non solo nelle chiese cattoliche, perfino nelle nicchie dei palazzi, le edicole sperse da per tutto con devozione di cambiare fiori e lumini votivi.

TERZO - Non usare il nome dell’Eterno, ch’è l’Iddio tuo, invano; perché l’Eterno non terrà per innocente chi avrà usato il suo nome invano

Invece nel nome di Dio si compiono ingiustizie e misfatti, la Storia insegna!

QUARTO - Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo.
Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è Sabato, sacro all’Eterno, il tuo Dio; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, ne il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di Sabato e l’ha santificato.

Invece, ed è il ‘segno’ per il Suo popolo, si riposa nel giorno del dio Sole; è proprio un concreto segno d’amore per Dio!


“Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli. Molti mi diranno in quel giorno:Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti? E allora dichiarerò loro: io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità” (Mt 7:21-23).

Molto spesso ci si riempie la bocca di amore per Cristo, di amarlo di vero cuore, ma quanto a quello che ha predicato o confermato rimane lettera morta. Al posto dei Comandamenti si enunciano filastrocche filosofiche, come se ognuno è in facoltà di crearsi una propria dottrina idonea a raggiungere il Regno dei Cieli, secondo il proprio credo fantasioso. E così Dio ha perduto il suo tempo a stabilire una Legge “eterna ed immutabile”.
[Modificato da Eureka4 05/11/2008 22:13]



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07/11/2008 15:31
 
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Bisognerebbe trattare un argomento alla volta altrimenti si finisce per non chiarire nulla.

Allora la presunta trasfigurazione, per quanto mi riguarda, è solo una messa in scena per voler avvalorare la presunta divinità di Cristo. Egli non ha parlato ai defunti Nosè ed Elia. Poi avrebbe raccomandato agli Apostoli, che lo avrebbero seguito, di non dire nulla? E qui contrasterebbe con quanto Cristo disse agli Apostoli, cioè che fra loro non ci sarebbe stata differenza. E poi perché nascondere un simile avvenimento?

Per quanto riguarda la risurrezione di Cristo, per quanto mi riguarda, egli è risorto in spirito glorificato (Rm 8:29-30) e siede alla destra di Dio (Salmo 110:1; cfr At 2:34-35), aspettando che i suoi nemici siano posti come “sgabello dei suoi piedi”. Il suo corpo era terreno ed è rimasto nella terra; mi risulta che gli ebrei non esumano i corpi. Sta scritto che “carne e sangue non possono ereditare il Regno di Dio”. La versione corrente è molto differente. La “risurrezione della carne” è uno dei tanti sofismi che sono stati fatti credere per motivi strumentali, ma non trova fondamento nella teologia, si tratta di un’enorme assurdità.

Si veda pure questo link: www.lachiesadidio.it/070408scritture.html


Desidererei dibattere gli argomenti in modo civile, non accettando offese gratuite o modi sgarbati; chi ha da confutare qualcosa ha il diritto di farlo in modo educato, come ha diritto di difendere la propria fede. Se mi è permesso anch’io ho il diritto di difendere la mia fede senza dover subire sarcasmi o altri modi scortesi.

Il Maestro disse: “… Sia il vostro parlare: Sì, sì; no, no; poiché il di più viene dal maligno” (Mt 5:37).



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07/11/2008 18:56
 
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eureka
La “risurrezione della carne” è uno dei tanti sofismi che sono stati fatti credere per motivi strumentali, ma non trova fondamento nella teologia, si tratta di un’enorme assurdità.
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Te lo detto che hai il cervello confuso , gia si parlava di risurrezione nel vecchio testamento ancora prima di venire Gesù ma poi nei vangeli ne parlano così chiaramente , vatti a studiare prima i vangeli.
qua ti riporto una testimonianza storica che non c'entra niente coi credenti




FONTI EXTRACRISTIANE - STORICITA' DI GESU' CRISTO



Giuseppe Flavio GIUSEPPE FLAVIO

Le prime chiare testimonianze storiche sulla persona di Gesù, ci sono tramandate dallo storico giudeo-romano Giuseppe Flavio (37-103 circa), che fu prima legato del Sinedrio, governatore della Galilea e comandante dell'esercito giudaico nella rivolta antiromana, ed in seguito consigliere al servizio dell'imperatore Vespasiano e di suo figlio Tito.

Nella sua opera Antichità giudaiche (93-94), nella quale narra la storia ebraica da Abramo sino ai suoi tempi, egli accenno indirettamente a Gesù; l'occasione gli è fornita dal racconto della lapidazione dell'apostolo Giacomo il Minore , che era a capo della comunità cristiana di Gerusalemme, avvenuta nel 62, descritto come un atto illegale e sconsiderato, del sommo sacerdote nei confronti di un uomo virtuoso:

“Anano […] convocò il sinedrio a giudizio e vi condusse il fratello di Gesù, detto il Cristo, di nome Giacomo, e alcuni altri, accusandoli di trasgressione della legge e condannandoli alla lapidazione” (Ant. XX, 200).

In un altro passo, invece, egli fa menzione di Erode e Giovanni Battista ;

“Ad alcuni dei Giudei parve che l'esercito di Erode fosse stato annientato da Dio, il quale giustamente aveva vendicato l'uccisione di Giovanni soprannominato il Battista. Erode infatti mise a morte quel buon uomo che spingeva i Giudei che praticavano la virtù e osservavano la giustizia fra di loro e la pietà verso Dio a venire insieme al battesimo; così infatti sembrava a lui accettabile il battesimo, non già per il perdono di certi peccati commessi, ma per la purificazione del corpo, in quanto certamente l'anima è già purificata in anticipo per mezzo della giustizia. Ma quando si aggiunsero altre persone - infatti provarono il massimo piacere nell'ascoltare i suoi sermoni - temendo Erode la sua grandissima capacità di persuadere la gente, che non portasse a qualche sedizione - parevano infatti pronti a fare qualsiasi cosa dietro sua esortazione - ritenne molto meglio, prima che ne sorgesse qualche novità, sbarazzarsene prendendo l'iniziativa per primo, piuttosto che pentirsi dopo, messo alle strette in seguito ad un subbuglio. Ed egli per questo sospetto di Erode fu mandato in catene alla già citata fortezza di Macheronte, e colà fu ucciso”. (Ant. XVIII, 116-119) 1 .

1 Tisˆ d� tîn 'Iouda…wn ™dÒkei Ñlwlšnai tÕn `Hrèdou stratÕn ØpÕ toà qeoà kaˆ m£la dika…wj tinnumšnou kat¦ poin¾n 'Iw£nnou toà ™pikaloumšnou baptistoà. Kte…nei g¦r d¾ toàton `Hrèdhj ¢gaqÕn ¥ndra kaˆ to‹j 'Iouda…oij keleÚonta ¢ret¾n ™paskoàsin kaˆ t¦ prÕj ¢ll»louj dikaiosÚnV kaˆ prÕj tÕn qeÕn eÙsebe…v crwmšnoij baptismù sunišnai: oÛtw g¦r d¾ kaˆ t¾n b£ptisin ¢podekt¾n aÙtù fane‹sqai m¾ ™p… tinwn ¡mart£dwn parait»sei crwmšnwn, ¢ll' ™f' ¡gne…v toà sèmatoj, ¤te d¾ kaˆ tÁj yucÁj dikaiosÚnV proekkekaqarmšnhj. Kaˆ tîn ¥llwn sustrefomšnwn, kaˆ g¦r ¼sqhsan ™pˆ ple‹ston tÍ ¢kro£sei tîn lÒgwn, de…saj `Hrèdhj tÕ ™pˆ tosÒnde piqanÕn aÙtoà to‹j ¢nqrèpoij m¾ ™pˆ ¢post£sei tinˆ fšroi, p£nta g¦r ™ókesan sumboulÍ tÍ ™ke…nou pr£xontej, polÝ kre‹tton ¹ge‹tai pr…n ti neèteron ™x aÙtoà genšsqai prolabën ¢nele‹n toà metabolÁj genomšnhj [m¾] e„j pr£gmata ™mpesën metanoe‹n. Kaˆ Ð m�n Øpoy…v tÍ `Hrèdou dšsmioj e„j tÕn Macairoànta pemfqeˆj tÕ proeirhmšnon froÚrion taÚtV kt…nnutai.

Tuttavia la testimonianza più interessante è contenuta nel capitolo XVIII della medesima opera, ed è nota tra gli storici come Testimonium flavianum . Essa, a causa della difficoltà di alcune sue affermazioni, fu oggetto di un lungo dibattito fra gli studiosi. Così infatti si presenta nella forma a noi tramandata:

“Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se pure bisogna chiamarlo uomo : era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, ed attirò a sé molti Giudei, e anche molti dei greci. Questi era il Cristo . E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro al terzo giorno nuovamente vivo, avendo già annunziato i divini profeti queste e migliaia d'altre meraviglie riguardo a lui . Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati Cristiani” (Ant. XVIII, 63-64) 2 .

2 G…netai d� kat¦ toàton tÕn crÒnon 'Ihsoàj sofÕj ¢n»r , e‡ge ¥ndra aÙtÕn lšgein cr» · Ãn g¦r paradÒxwn œrgwn poiht»j , did£skaloj ¢nqrèpwn tîn ¹donÍ t¢lhqÁ decomšnwn , kaˆ polloÝj m�n 'Iouda…ouj , polloÝj d� kaˆ toà `Ellhnikoà ™phg£geto · `O CristÕj oátoj Ãn . Kaˆ aÙtÕn ™nde…xei tîn prètwn ¢ndrîn par ' ¹m‹n staurù ™pitetimhkÒtoj Pil£tou oÙk ™paÚsanto oƒ tÕ prîton ¢gap»santej · ™f£nh g¦r aÙto‹j tr…thn œcwn ¹mšran p£lin zîn tîn qe…wn profhtîn taàt£ te kaˆ ¥lla mur…a perˆ aÙtoà qaum£sia e„rhkÒtwn . E„j œti te nàn tîn Cristianîn ¢pÕ toàde çnomasmšnon oÙk ™pšlipe tÕ fàlon.

E' evidente che le affermazioni evidenziate dal carattere corsivo, presentate in tal modo, sono di uno scrittore che crede alla divinità di Gesù, alla sua risurrezione, alla sua qualità di Messia (Cristo) predetto dai profeti; un giudeo non convertito al cristianesimo, qual era Giuseppe, non avrebbe mai potuto scrivere tali cose. Il testo, se liberato dalle aggiunte evidenti, conserva un ottimo senso, sia grammaticalmente che storicamente; le aggiunte cristiane, che spezzano il fluire del discorso, sono tutte in forma parentetica, come se fossero state aggiunte in mezzo ad un testo preesistente. Se eliminate, rendono la narrazione più scorrevole. Alla luce di tutto ciò, i critici moderni sono ormai concordi nel ritenere il passo del Testimonium come sostanzialmente autentico nella sua testimonianza storica di Gesù, sebbene abbia subito prima del secolo IV delle interpolazioni cristiane.

Al di là di questi particolari, vale la pena evidenziare come Giuseppe Flavio abbia citato nelle sue opere storiche ben tre personaggi evangelici, ovvero Giovanni Battista, Giacomo il Minore e Gesù medesimo, collocando intorno all'anno 30 d.C. l'attività e la morte di quest'ultimo, per mano di Ponzio Pilato su denuncia delle autorità giudaiche dell'epoca



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

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Konneri, tu commetti più di un errore.

In primo luogo il famoso Testimonium flavianum è un falso, e proprio perché si vuole affermare la risurrezione di Cristo sta la fondatezza del falso.

Poi Cristo non fu crocifisso bell'anno 30 d.C.; in quel tempo cominciava la sua predicazione pubblica che si protrasse per 7 anni. Cristo fu crocifisso dopo la decapitazione di Giovanni Battista (35/36); di questo evento parlò Giuseppe Flavio.

In terzo luogo sbagli ancora nel dirmi "Te lo detto che hai il cervello confuso", non ti permettere più di prenderti tale libertà. E stai al tuo posto.




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Padre Guardiano
07/11/2008 21:48
 
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RE x Konnery


Povero te.!!!!! [SM=g27816] [SM=g27816] [SM=g27816]


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Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
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07/11/2008 22:09
 
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Ma si chiama Konneri. E perché tapiro d'oro e non di piombo?



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