I Dieci Comandamenti sono l’ossatura della Legge di Dio per i quali Cristo ha speso la sua vita per confermarli e preservarli in eterno.
PRIMO - Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ha tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù. Non avere altri dèi nel mio cospetto.
SECONDO - Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché Io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figlioli fino alla terza e alla quarta generazione, verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti.
TERZO - Non usare il nome dell’Eterno, ch’è l’Iddio tuo, invano; perché l’Eterno non terrà per innocente chi avrà usato il suo nome invano
QUARTO - Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo.
Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è Sabato, sacro all’Eterno, il tuo Dio; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, ne il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di Sabato e l’ha santificato.
QUINTO - Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l’Eterno l’Iddio tuo, ti dà.
SESTO - Non uccidere.
SETTIMO - Non commettere adulterio.
OTTAVO - Non rubare.
NONO - Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
DECIMO - Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo.
Questi sono i dieci punti principali della Legge. Giacomo, il fratello di Cristo, afferma che se un solo punto venisse violato, tutta la Legge ne verrebbe annullata.
Propongo il SECONDO Comandamento secondo la versione di MM (Manomissione, Mistificazione); ecco il testo:
(4) “Non ti farai
idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. (5) Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai” (Es 20:2-5).
Ecco il testo che è diverso:
(4) “Non ti fare
scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; (5) non ti prostrare davanti a tali cose e non servi loro,
perché Io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figlioli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che Mi odiano, (6) e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti (Es 20:2-6).
NOTE
1) - Il primo testo riporta
idolo al posto di
scultura o statua; idolo rappresenta altro e comunque il divieto trovasi in Levitino 26:1.
2) – Il versetto 5 è stato troncato dove continua il neretto del secondo testo. Evidentemente non si voleva far sapere la punizione che viene inflitta ai trasgressori, “fino alla terza e quarta generazione”.
Quanti conoscono questa grave mistificazione?
E’ evidente che si vuole nascondere la violazione dei Comandamenti di Dio a beneficio della grande idolatria che ha invaso il mondo intero. I santuari brulicano di tanta violazione.
Si tirano fuori perfino i cadaveri per fare soldi, sono così ingordi che nessuna vergogna li ferma più. Ma i fedeli cosa ci guadagnano? Perché non aprono gli occhi e almeno disertano tali luoghi?
Si è cambiata la faccia di Dio, si è costruito un abbrutimento della spiritualità, si è messo su un business commerciale spregevole a detrimento di coloro che credono, ma non sanno che brancolano nelle tenebre più fitte.
Ora propongo il NONO e DECIMO ad opera di MM:
NONO – Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo (Es 20:17).
DECIMO – Non desiderare… alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo (Es 20:17).
(Non desiderare la moglie del tuo prossimo). Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo (Dt 5:21).
Nota – Il testo in neretto al DECIMO è stato aggiunto perché così riporta il Dt 5:21, quindi MM lo ha omesso deliberatamente. In sostanza il NONO ed il DECIMO sono la stessa cosa. Tutto questo lavorio mistificatorio è stato fatto per cercare di nascondere il culto dei ‘santi’ e quello delle statue. Ma questa operazione dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che gli autori sono coscienti che si tratta di violazione del Dieci Comandamenti.
[Modificato da Eureka4 16/09/2008 18:39]
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