Re: Come volevasi dimostrare, già ampiamente dimostrato.
!Freddie!, 01/09/2012 16.02:
Vangelo secondo Giovanni 20
[6] Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra,
[7] e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
Vangelo secondo Giovanni 19
[40] Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei.
PROVE SCHIACCIANTI!
Si, per i polli.
Illusi e inculcati (se normali non ci cascano).
Le uniche prove esistenti sono a favore del fatto che non esistono prove.
I tuoi capoccia hanno avuto mille anni a disposizione per la stesura delle loro frottole, e quasi altri mille ne hanno avuti per perfezionare e aggiungere qualunque puttanata facesse brodo.
Vedi svolazzamento fisico in cielo della Madonna (1950).
Le uniche (pseudo) testimonianze vengono da gente implicata nella truffa o che si vantava di conoscenze personali mai avvenute.
Rinfrescati la memoria:
La tradizione sull'autore del quarto vangelo [modifica]
L'ipotesi tradizionale, che identificava l'anonimo autore del vangelo - il discepolo che Gesù amava -, con l'apostolo Giovanni, è attestata a partire dalla fine del II secolo. Ireneo, vescovo di Lione, fu il primo ad attribuirgli quel quarto vangelo che circolava nelle comunità dei nazareni. Infatti verso il 180 scrisse:
«Giovanni, il discepolo del Signore, colui che riposò sul suo petto (Gv 13,3
), ha pubblicato anche lui un Vangelo mentre dimorava ad Efeso in Asia» (Adversus Haereses III, 1, 1)
Eusebio di Cesarea, che riporta questa notizia, ritiene che Ireneo si basasse sulle testimonianze di Policarpo vescovo di Smirne (morto martire a Roma nel 155), il quale avrebbe conosciuto personalmente Giovanni (stavolta l'apostolo) essendone stato discepolo.
Questo è anche confermato da Ireneo medesimo, che nella sua lettera a Florino ricorda il suo incontro con Policarpo di Smirne, ed il fatto che Policarpo «raccontava della sua dimestichezza con Giovanni e con le altre persone che avevano visto il Signore» (Storia ecclesiastica V, 20, 4). Ireneo ricorda anche che Policarpo fu eletto vescovo di Smirne dagli apostoli, e Tertulliano asserisce che egli fu fatto vescovo proprio da Giovanni.
Anche il Canone muratoriano, documento risalente al 200 circa, riporta che il quarto vangelo sarebbe opera di Giovanni, discepolo di Gesù. Lo scritto di Giovanni, però, sarebbe solo una prima bozza perché secondo il canone Giovanni stesso aveva concordato con i suoi discepoli e con l'apostolo Andrea che essi rivedessero la sua bozza.
Le possibili stratificazioni del testo [modifica]
Già dal XIX secolo molti studiosi hanno affermato che la struttura letteraria del vangelo manifesta una formazione progressiva, che partendo da un substrato giovanneo attraverso rimaneggiamenti successivi sarebbe approdata alla fisionomia attuale.
Prova di questa gestazione sarebbero tre aggiunte:
il prologo (1,1-18
);
l'episodio dell'adultera che presentano a Gesù (7,53-8,11
): ha lo stile tipico di Luca e spezza maldestramente il filo che collega il testo che lo precede con quello che lo segue. Esso,inoltre, manca in alcuni manoscritti antichi importanti;
il racconto dell'ultima apparizione (21,1-25
): viene dopo la conclusione del capitolo 20
.
Anche le numerose fratture e incongruenze presenti nel testo potrebbero essere un riflesso delle fasi di composizione dell'opera. Le principali sono le seguenti:
3,22
("Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava") va conciliato con 4,1-2
("Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni - sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli");
4,44
("Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria") è una nota di intonazione sinottica, stonata nel contesto; infatti subito dopo, al versetto 4,45
, si dice: "Quando però giunse in Galilea i Galilei lo accolsero con gioia";
L'ordine dei capitoli 5;6
dovrebbe essere invertito: il capitolo 5
è ambientato a Gerusalemme; il capitolo 6
inizia affermando: "Dopo questi fatti Gesù andò dall'altra riva del mare di Galilea" in accordo con il fatto che il capitolo 4
era ambientato a Cafarnao;
11,2
dice che Maria è quella che aveva unto i piedi di Gesù, anticipando un episodio che viene raccontato nel capitolo successivo (12
);
in 12,36
si dice che "Gesù se ne andò e si nascose da loro". Dopo la riflessione teologica dei vv. 12,37-43
, all'improvviso al v. 12,44
Gesù grida a gran voce, ma non sono chiari i destinatari.
14,31
: dopo due capitoli di discorsi, Gesù dice: "Alzatevi, andiamo via di qui". Nei capitoli successivi 15;16;17
il discorso di Gesù continua, senza ulteriori informazioni sullo spostamento.
A queste si devono aggiungere alcuni passi simili o ripetizioni:
3,12-21.31-36
e 12,44-50
sembrano doppioni;
7,28
è simile a 8,14
;
7,34-36
è simile a 8,21
;
la doppia chiusura finale, già notata sopra: 20,20-31
(dell'evangelista) e 21,24-25
(un altro che dà la garanzia).
Da Wikipedia.
Si, la garanzia che hanno fatto fesso mezzo mondo.
"Potrete imbrogliare tutti per un po', qualcuno per sempre, ma non tutti per sempre".
E infatti la vostra fine e' gia' cominciata.
Ciao
Claudio
PS: Di imparare finalmente a quotare non se ne parla proprio, eh?
[Modificato da Claudio Cava 01/09/2012 17:50]
“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer